Fresco di pubblicazione del suo nuovo disco Scugnizzo (uscito lo scorso novembre, 15 pezzi di alta fattura, un disco personale, introspettivo), Nicola Siciliano torna sulla scena musicale in grande stile, e a soli 22 anni si conferma un caposaldo della scena rap partenopea.
In occasione del Premio Dare Voce 2024, ho incontrato Nicola nel backstage per fare due chiacchiere sul disco e sui suoi progetti.
I testi delle canzoni di Scugnizzi sono molto profondi, nonostante la tua giovane età, vorrei sapere a cosa ti ispiri?
L’ispirazione nasce dal quartiere da dove vengo, mi sono sempre interfacciato al mie storie e ho cercato di rappresentare un qualunque ragazzo che viene da situazioni difficili e che vuole cambiare la propria vita.
Nel disco non ci sono FEAT. con altri artisti, cosa rara nei dischi trap/rap, come mai questa scelta?
Perché ho voluto dare spazio a me stesso nella prima parte del disco, per poi far uscire un repack dello stesso a febbraio con delle feat. con altri artisti.
Secondigliano, quartiere da dove vieni tu che nel corso degli anni si è rivalutato, ma secondo te, ma cosa manca ancora per migliorare?
Una possibilità in più per i ragazzi, con l’intervento sul territorio delle istituzioni, spazi dove fare musica, per plasmare la loro arte.
Che musica ascolti?
Molta musica classica napoletana, i mastri Sergio Bruni e Mario Trevi
Invece uno moderno che secondo te “spakka”?
Direi Lazza, è fortissimo!
La “vecchia scuola”musicale afferma che i trap/rappers non….cantano davvero, serve l’auto-tune ettcc. Tu cosa rispondi?
Rispettando sempre chi c’è stato prima di noi. Rispondo che la musica va avanti e si evolve, la tecnologia musicale si adegua
Prossimi progetti?
Fatti i firma copie, stiamo organizzando il tour 2025