Alcuni giorni orsono, il comitato promotore della candidatura al patrimonio immateriale dell’umanità ha inviato il fascicolo alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco (CNIU). Finalmente dopo anni, il dossier dedicato alla devozione per San Gennaro nel mondo arriverà anche sulle scrivanie del Ministero della Cultura. Il culto di San Gennaro è stato inserito nell’inventario del patrimonio culturale immateriale della Campania già dal 2018.
I soggetti, laici e religiosi, inseriti nel comitato promotore, coordinato dall’ICOMOS (Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti) sono poco più di una dozzina, tra questi, possiamo trovare, la Curia e il Comune di Napoli, la Regione Campania, la Deputazione di San Gennaro e l’Università “Federico II”.
Se ottenuto, il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità arriverebbe a oltre sei anni di distanza da quello dell’arte dei pizzaioli napoletani.
L’iniziativa è stata caldamente appoggiata sia cardinale uscente Crescenzio Sepe, che ha avviato il procedimento e ne conserva la guida, che da
quello entrante Domenico (Mimmo) Battaglia