Ahojte všetci! Benvenuti in Slovacchia per questa nuova tappa letteraria.
Sebbene abbia origini medievali, la letteratura slovacca fiorì solo dopo la codificazione della lingua slovacca nel XIX secolo.
Durante gli anni del comunismo, agli intellettuali viene richiesto un impegno politico e un allineamento alle tendenze artistiche ufficiali. Il controllo sugli scrittori avviene attraverso l’Unione degli scrittori cecoslovacchi, che organizza la vita culturale della nazione, ma anche attraverso il divieto di pubblicare opere proprie. Agli scrittori, come al resto degli artisti, oltre a numerosi premi di Stato, sono assegnati il titolo di Artista meritevole e in caso di particolare distinzione il titolo di Artista nazionale. Una parte degli scrittori attivi nel periodo precedente è costretta a ritirarsi a vita privata o si rifugia in esilio.
La proclamazione della Repubblica Slovacca è avvenuta nel 1993 e sanciva la definitiva divisione della Cecoslovacchia. Nel 2004 la Slovacchia diviene un Paese membro dell’Unione Europea e nel 2008 nasce il Premio autori nuovi o emergenti, un premio annuale per sostenere gli scrittori europei.
La fuga di Marek Vadas
Il nuovo libro dello scrittore Marek Vadas racconta del viaggio fantastico di un giovane ragazzo e del suo cane Alan in giro per le città, le regioni e i continenti, luoghi dove hanno modo di incontrare non soltanto l’amicizia, ma anche il rifiuto. Gli abitanti di questi luoghi, infatti, sono la personificazione dei pregiudizi verso qualsiasi straniero e del rassicurante disinteresse per le vite altrui. Il colore, l’immaginazione e la magia che emergono dal racconto si incontrano con le illustrazioni di Daniela Olejníková.
È sempre verde… di Pavel Vilikovsky
Un’ex-spia di prim’ordine dei servizi segreti sin dai tempi della monarchia austroungarica racconta la sua carriera ad un giovane aspirante attendente, la cui vera identità si scoprirà solo alla fine. Il resoconto, dalle esperienze di assistente-amante del capo dei servizi segreti ai suoi successi straordinari nello spionaggio internazionale, è felicemente arricchito di saggezze di vita ed aneddoti esilaranti al limite dell’assurdo. Un romanzo ironico, sarcastico, grottesco. Un rivisitazione critica dei precetti del nazionalismo centroeuropeo e del crollato sistema socialista.
Cafe Hyena di Jana Benova
Nel Café Hyena, al centro di Bratislava, si incontrano regolarmente Elza, Jan, Elfman e Rebeka. Quattro giovani artisti in cerca della propria strada che non vogliono integrarsi negli ingranaggi del lavoro, del guadagno e della carriera. La sua eroina, Elza, vive in un enorme condominio della periferia, a Petr?alka. Dove tutte le pareti riproducono musica e parlano. E dove il tempo è irrilevante. Qui potete trovare le creature che il resto del mondo crede non esistano più, siano estinte. C’è la storia d’amore di Elza e Ian. Ci sono i disperati disoccupati di Bratislava, che hanno aderito alla classe spensierata di persone che acquistano solo ciò che si può riciclare nel giro di ventiquattro ore. Elza ha un piano per portare via da Petr?alka le persone che ama, per salvarle, e la pianta di Petr?alka a Bratislava si delinea attraverso la mappa dei suoi ricordi e delle sue associazioni, in una lingua densa e poetica, originale e ironica che descrive un percorso interiore coinvolgente e di straordinaria coerenza.
L’officina del diavolo di Adolf Burger
Nel 1942 un telegramma raggiunge i comandanti dei campi di concentramento disseminati in territorio tedesco: contiene l’ordine di reclutare tutti gli internati ebrei con esperienza nel settore grafico e di provvedere al loro trasferimento nel campo di Sachsenhausen, alle porte di Berlino. È l’inizio della cosiddetta ‘operazione Bernhard’, un piano per la produzione su vasta scala di false sterline inglesi e la loro capillare diffusione in Europa e nel mondo. A Sachsenhausen si ritrovano in centoquarantadue, scampati alla morte per fame, per malattia, alle camere a gas. Vengono nutriti, rivestiti. Per la prima volta dal giorno della loro deportazione vengono trattati come uomini. Vivranno in totale isolamento all’interno di due baracche circondate su ogni lato dal filo spinato. Dentro si nasconde una vera e propria officina per la produzione di banconote e francobolli falsi, di documenti contraffatti. Gli internati del ‘Kommando’ falsari hanno privilegi che gli altri non hanno. Letti comodi, armadietti personali. Mangiano a sufficienza, possono leggere. Ma quel luogo custodisce un segreto che non dovrà mai essere svelato. Impossibile sperare di uscirne vivi. “L’officina del diavolo” nasce dai ricordi di Adolf Burger, numero 64401 a Auschwitz, tipografo nelle baracche 18 e 19 di Sachsenhausen. Racconta le atrocità di Auschwitz e di Birkenau, i dettagli tecnici dell’operazione di falsificazione, le rocambolesche ultime fasi della prigionia, fino alla liberazione.
Verrà la vita e avrà i tuoi occhi di Jarmila Ockayová
Due ragazze si conoscono durante un breve viaggio e scoprono d’avere in comune l’inquietudine, la curiosità, la passione, con cui si pongono davanti a un futuro tutto da plasmare. Due donne, due vite, una grande amicizia.
Accadde il primo di settembre (o un altro giorno) di Pavol Rankov
Peter, ungherese, Ján, ceco, e Gabriel, ebreo, sono tre giovani amici, ognuno irrimediabilmente innamorato della slovacca Mária: è il 1938 e poiché Levice, piccola città della Slovacchia al confine con l’Ungheria, è tra le poche a vantare una piscina, i tre amici decidono che si contenderanno il diritto di corteggiarla con una memorabile gara di nuoto, il primo settembre. Nelle loro vite irrompe però la Storia, non calcolata, improvvisa e violenta, a impedire anno dopo anno lo svolgersi della competizione, che da allora diventerà il centro gravitazionale delle loro vite, seppur decentrato, rincorso, quasi irraggiungibile: i tre amici e Mária si aggrappano alla loro amicizia e al loro amore come unico collante delle loro identità disperse. In questo romanzo, la Storia sconvolge gli ordini preesistenti e ostacola i legami, obbligando i protagonisti a combattere le potenti e irrazionali forze disgregatrici del Novecento, e della vita stessa.