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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Libri

ITINERARIO LETTERARIO EUROPEO. ROMANIA

Cristiana Abbate
Cristiana Abbate 1 anno fa
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10 Min Lettura
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Bună ziua tuturor! La Romania ci ospiterà in questa tappa letteraria e ci farà scoprire alcuni autori della sua terra. 

Contents
I conigli non muoiono mai   di Savatie Baștovoi Figli del diavolo   di Liliana LazarIl libro dei sussurri   di  Varujan VosganianSolenoide   di Mircea CartarescuNel sonno non siamo profughi   di Paul GomaLa famiglia Perlmutter   di Panait Istrati

Solo sentirla nominare fa venire in mente i boschi della Transilvania, una regione circondata dai monti Carpazi con la cittadina medievale di Sighişoara ed il castello di Bran, costruito sulla roccia e per molto tempo associato alla leggenda di Dracula. Già solo questo può essere l’avvio di un’interessante disquisizione sulla letteratura.

Ma la Romania da un punto di vista narrativo, non è solo il Conte Vlad, ma molto di più.

I conigli non muoiono mai   di Savatie Baștovoi 

Saša ha nove anni e vive in una zona agricola nel Sud dell’Unione Sovietica. Ogni giorno prende il pullman che lo porta dal suo piccolo villaggio alla scuola in città. Lì la vita scorre felice sotto il comunismo, con i suoi slogan, le parate, le fattorie collettive, le organizzazioni giovanili… Saša prende tutto alla lettera e venera i martiri della causa comunista, i cui volti sono dipinti sui muri della scuola – soprattutto Lenin, gloria dell’Unione Sovietica. Ma in classe accumula brutti voti, nonostante tutti gli sforzi possibili, e deve sopportare la disapprovazione dell’insegnate Nadežda Petrovna. Così alle lezioni preferisce il recupero della carta straccia e del ferrovecchio, ma soprattutto il bosco dove raccoglie le erbe per i maiali e fa bei pensieri. Nel frattempo, in quegli stessi luoghi, Nikolaj Arsenievič è ossessionato da strani progetti: avere la scala più alta di tutti, o allevare conigli nella foresta. Sospeso tra realtà e sogno, con i colori e le illusioni dell’infanzia, I conigli non muoiono mai si presenta come una critica gioiosa ai regimi totalitari e, attraverso l’innocenza di un bambino, svela le contraddizioni del pensiero unico.

 

Figli del diavolo   di Liliana Lazar

Elena Cosma è sgraziata, mascolina, tutt’altro che bella. Vive da sola a Bucarest e lavora come ostetrica in ospedale. Da tempo ha rinunciato all’idea di sposarsi ma non a diventare madre. La sua occasione si presenta sotto le sembianze di una bellissima donna dai capelli rosso fuoco. Zelda P. ha appena perso il marito, ha già due bambini piccoli e non se la sente di allevarne un terzo, ma nella Romania degli anni Ottanta le donne con meno di quarantacinque anni non hanno il diritto di abortire se non hanno dato alla luce almeno quattro figli. L’accordo è presto stretto: Elena fingerà di essere incinta e Zelda le cederà il suo bambino in cambio di denaro. Per i primi anni tutto fila liscio, finché le visite sempre più frequenti di Zelda costringono l’ostetrica a fuggire a Prigor. Proteggere Damian è diventata un’ossessione, ma anche in quel paesino sperduto della Moldavia nascono i sospetti: Damian è bello, delicato e ha i capelli di un rosso acceso. Madre e figlio non si somigliano affatto. Elena scende a compromessi, inizia a lavorare nell’orfanotrofio da poco inaugurato, dove i bambini abbandonati, i «figli del diavolo», vengono vessati senza pietà. La sua coscienza sussulta, ma l’importante è tenere Damian al sicuro, perché lui non è un figlio del diavolo, no, lui è un «figlio di Dio». Figli del diavolo è un libro sugli abusi, sull’orrore perpetrato a danno dei più deboli nell’indifferenza generale, ma anche una riflessione spietata sulla natura umana, sul momento in cui la morale cede di fronte agli interessi personali. E non esiste redenzione.

 

Il libro dei sussurri   di  Varujan Vosganian

Tutto ha inizio nella piccola città di Focsani, in una strada armena, tra i vapori del caffè, gli aromi della cantina di nonna Arshaluys, i libri antichi e le fotografie appartenute a nonno Garabet. Il piccolo Varujan guarda un mondo colorato dallo sguardo dell’infanzia e ascolta le conversazioni e le storie favolose di alcuni vecchi armeni che, per parlare liberamente, si nascondono in una cripta. Prende vita così, in un’atmosfera già densa di presagi, uno straordinario romanzo, una vera e propria epopea nella quale partecipando ai destini dei personaggi, alle guerre, ai viaggi, alle fughe, alle avventure, agli amori, alle vite che si compiono nella fine, si segue passo dopo passo, con continui salti di tempo e di spazio, l’intera storia del Novecento, il destino umano e in particolare quello del popolo armeno, del suo genocidio e della sua diaspora. Un romanzo fuori dal comune, dall’ampiezza di respiro inusuale, popolato da personaggi indimenticabili e che è allo stesso tempo narrazione personale, libro identitario per il popolo armeno e tributo a tutti coloro che hanno subìto la Storia.

 

Solenoide   di Mircea Cartarescu

Dentro una strana casa a forma di barca uno scrittore fallito consuma la vita creando pianeti nella propria testa, annotando sogni e incubi su un diario folle, vagando con la mente per una Bucarest allucinata, pulsatile, ectoplasmatica. Divenuto professore di romeno in una scuola di periferia, lavoro che detesta e ripudia, in quel tetro edificio conosce figure che diventano per lui punti di riferimento: un matematico che lo inizia ai segreti più reconditi della sua materia, gli adepti di una setta mistica che organizza manifestazioni contro la morte nei cimiteri della città e infine Irina, la donna di cui si innamora. In un delirio abbacinante di immagini assurde, lo scrittore tenta disperatamente di sfuggire alla tirannia dei nostri cinque sensi e di accedere a un’altra dimensione dell’esistenza. “Solenoide” è il capolavoro di Mircea Cărtărescu, l’opera monumentale che ingloba e fagocita tutte le precedenti, restituendoci la totalità del suo pensiero e l’eccezionalità della sua scrittura, la quale ricorda Kafka, Borges, Pynchon, Bolaño. C’è qui l’impronta di un visionario, un profeta che ci svela in tutta la sua evidenza la «cospirazione della normalità», la gabbia che il nostro cervello ha costruito per noi. Perché per Cărtărescu la realtà è un carcere e noi, come il protagonista di questo libro, abbiamo il dovere di evadere, di cercare, anche a rischio di impazzire, un’altra verità. “Solenoide”, è questa la sua grandezza, apre uno squarcio e illumina la via di fuga.

Nel sonno non siamo profughi   di Paul Goma

Il piccolo Paul, bambino attento, smaliziato e felice, racconta la propria infanzia nel villaggio di Mana tra gli anni Trenta e Quaranta: ai giochi, agli insegnamenti dei genitori, alle scoperte di vicende e storie di un mondo incantato e rurale si sostituiscono ben presto le offensive e controffensive militari di un’Europa in guerra, l’oppressione delle ideologie, la deportazione del padre in un campo di lavoro, i sospetti, la fuga, l’esilio ma anche la scoperta della vita, dei primi amori, della sessualità.
Uno straordinario romanzo sulla dissoluzione di un mondo.
Un gioco di ricordi e colori tessuto dalla memoria e dalla fantasia.

 

La famiglia Perlmutter   di Panait Istrati

Siamo nel 1906. Sotir, marinaio di un piroscafo che segue la rotta tra la Romania e l’Egitto, torna a Costanza, principale porto romeno sul Mar Nero, e decide di andare a trovare la famiglia ebrea dei Perlmutter per recare notizie dei loro figli espatriati ad Alessandria. Nella Romania del primo Novecento, da poco indipendente, soffia il vento rabbioso di uno spirito nazionalista nemico delle minoranze e istigatore di violente azioni antisemite.Molti romeni di etnie diverse decidono così di espatriare in Egitto, dove vengono accolti con la stessa indifferenza ebrei, zingari, disertori. La narrazione di Sotir ricostruisce non solo le vite dei Perlmutter, ma le vicissitudini di un’intera epoca vista dalla prospettiva dei più ostinati e fieri tra i “perdenti”. Un romanzo storico, colorato da un’ironia picaresca, che racconta un’umanità coraggiosa e vilipesa che si avvia ignara verso il conflitto mondiale.

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Cristiana Abbate Mag 10, 2022
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Pubblicato da Cristiana Abbate
Veterinaria pentita e mamma convinta.Si ritiene propositiva e per nulla diplomatica .Grande appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Malata di shopping e con il conto in banca fisso sul rosso.
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