Qui esplode tutto!
In un periodo storico come questo mai così ricco di open world, le nuove avventure di Rico Rodriguez rappresentano certamente il lato più leggero e anarchico del genere Bisogna esordire dicendo che Just Cause 4 è molto simile ai predecessori, è un open-world dove, all’interno di una mappa enorme, bisogna conquistare territori appartenenti alla fazione nemica e allearsi con degli insorti-rivoluzionari per cacciare il nemico di turno. Ma chi compra un capitolo di Just Cause lo fa essenzialmente per una cosa: divertirsi a distruggere. E su questo versante, grazie ad un motore fisico unico, la nuova fatica del team svedese di Avalanche Studios è parecchio appagante tra esplosioni devastanti, tornado e immense strutture che vanno in frantumi. Una simile attenzione alla distruttibilità non è riscontrabile in altri titoli esistenti compresi i vari giochi basati sull’ ottimo engine Frostbite di Dice. Come i capitoli precedenti Just Cause 4 può essere vissuto come un simulatore distruttivo, e passare ore e ore a distruggere qualsiasi cosa senza occuparsi della trama principale.
Birdman
Un altro elemento vincente del gioco è la mobilità del protagonista: il Paracadute, la tuta alare e il rampino sono davvero divertenti e immediati da usare. Notevole anche il feeling con le varie armi del gioco, con armi efficienti e diversificate. Anche in questo capitolo c’è possibilità di richiedere in qualsiasi luogo rifornimenti dall’alto qualsiasi mezzo o arma sbloccati nel corso del gioco. Incredibilmente, anche in questo capitolo non è possibile correre a piedi, considerata la grande mole di gadget che usa il nostro protagonista non sembra una gran perdita, ma in alcuni casi è un pò frustrante.
…e qui casca l’asino!
In realtà i difetti non sono pochi, a parte la realizzazione tecnica che merita un capitolo a parte anche sul fronte giocabilità e narrazione ci sono un pò di cose da dire. Just Cause 4 è un gioco appagante e rilassante ma, perchè c’è sempre un “ma”, è un gioco piuttosto ripetitivo e talvolta stilisticamente poco ispirato. La mappa, seppur vastissima e caratterizzata da quattro macro zone climatiche, è abbastanza dispersiva. Per questo gli spostamenti aerei sono indispensabili per non annoiarsi durante i tragitti. La varietà delle missioni non è elevatissima, stesso discorso per quelle secondarie. La I.A. è onestamente ai minimi storici e il rischio ripetività è sempre dietro l’angolo.
Tecnicamente Parlando
La versione recensita, Playstation 4, gira a 720p con frequenti cali di framerate che lo portano spesso sotto i 30fps. Dando un’occhiata in giro per la rete si nota che la situazione sulle altre piattaforme e abbastanza simile, i cali di framerate sono frequenti su tutte le piattaforme così come diversi bugs e imprecisioni grafiche. Avalanche Studios già è corsa ai ripari con una prima patch che migliora la situazione anche se siamo ancora lontani da una vera e propria ottimizzazione.
PRO
+ Dannatamente rilassante e divertente
+ Mappa enorme
+ La fisica
CONTRO
– Ripetitivo
– Molto simile al suo predecessore
– Troppi problemi tecnici