Un uomo che ha sempre amato il cibo e che è cresciuto tra i fornelli della mamma e delle zie intente a cucinare. Da qui nasce una bella passione che con tempo, dedizione ed esperienza si trasforma in lavoro. Cristian Vito Pallotta, soprannominato per la sua opulenta fisicità, il cuoco bear oggi è un nome affermato della cucina italiana. Simpatico come un vero orso, anche se preferisce rintanarsi in cucina a preparare sempre nuovi piatti, talvolta porta la sua esperienza negli istituti alberghieri per trasmettere ai giovani il suo contributo e altre volte ancora partecipa a gare internazionali di cucina.
L’ ho incontrato per voi per fargli qualche domanda
Ciao Cristian, raccontaci in sintesi …..
Un cuoco, uno studioso della cucina, uno che ha avuto grandissimi maestri di cucina di umiltà e professionalità
Cosa un cuoco in cucina deve assolutamente fare?
Un cuoco in cucina deve cucinare. mettere sentimento e passione in quello che fa e insegnare a chi verrà dopo di lui senza se e senza ma! Portare avanti un’ arte che ci è stata donata che dobbiamo arricchire e tramandare
E cosa non deve mai fare?
Mancare di rispetto, alla cucina ai colleghi, ai clienti, alla materia prima e a se stessi
In un concorso culinario -non credo sia facile cucinare davanti a tutti- come riesci a concentrarti?
La passione di mettersi in gioco il confrontarsi coi colleghi lo spirito di appartenenza alle toque blanche, la voglia di imparare sempre, e in questo lavoro si è sempre un poco sotto pressione ma credo sia giusto così, la gente ha delle aspettative, il nostro compito è dare un prodotto che li soddisfi ed è sempre una gara a fare meglio. Mettiamo nei piatti le nostre emozioni e se riusciamo a farle provare agli altri abbiamo colpito nel segno
Quali sono le regole in cucina tramandate da mamma e zie e che oggi ancora applichi?
Tramandate da mamma da nonna e zia, applico le regole della tradizione dei prodotti a filiera corta e la stagionalità della materia prima, la cottura in modo più tradizionale e naturale possibile cercando di non snaturare ciò che è buono già di suo.
Io una rubrica LGBT, facciamo un gioco: inventami un meno a tema LGBTQA+
Amuse touche: pomodorini verdi fritti su bruschettina e bacon croccante. Antipasto: mantecato di patate con capesante scottate al burro di cacao e funghi cardoncelli in trifola. Primo piatto: reginette ripiene al salmì di cervo con vellutata e secondo: guancialino al fondente e liquirizia su morbida polenta. Dessert: tiramisù
**Quest’ inverno potrete gustare le pietanze dello chef presso Angry wolf a Madonna di Campiglio