Il primo marzo del 1773, moriva a Caserta il padre di quella che è tra le strutture dal valore storico e culturale più importanti d’Italia, e quindi dell’intero globo: la Reggia di Caserta. Parliamo di Lodewijk van Wittel, da noi meglio conosciuto come Luigi Vanvitelli, di origini olandesi ma nato a Napoli nel 1700, in quanto il padre, Gaspar van Wittel, noto pittore vedutista, era stato chiamato in città per decorare alcuni ambienti del Palazzo Reale.
Architetto dall’inestimabile talento, a cavallo tra Barocco e Neoclassicismo, egli, come si diceva, venne appunto incaricato – proprio per la sua bravura riecheggiante in tutta Europa – dal re Carlo di Borbone per realizzare, a partire dal 1752, l’imponente e magnificente Reggia di Caserta, invidiata da tantissimi sovrani esteri dell’epoca. Oltre al Palazzo Reale in sé, ad arricchire quello che ora è, a tutti gli effetti, un prestigiosissimo sito museale, patrimonio dell’UNESCO, vi è lo stupendo Parco e persino l’Acquedotto carolino (o vanvitelliano), il quale, con un impianto architettonico di estrema avanguardia, si snoda lungo 38 chilometri e fornisce di acqua sia la Reggia che il complesso monumentale di San Leucio.
Tuttavia, la suddetta residenza non è l’unica opera del Vanvitelli, sebbene essa, per il suo essere senza eguali al mondo, sia la più conosciuta. Ebbene noi, proprio per tal motivo, vogliamo allora qui menzionare anche tutte le altre strutture che portano in sé la firma del genio e che sono altrettanto degne di nota. Ci limiteremo a ricordare solo quelle presenti in Campania, dato che le impronte vanvitelliane si trovano anche in altre località, come a Roma, a Perugia e ad Ancona.
Prima di procedere all’elenco, bisogna però specificare e sottolineare che molti dei lavori, come nel caso della Reggia, furono proseguiti e conclusi, dopo la dipartita di Luigi, dal figlio Carlo Vanvitelli.
CASINA VANVITELLIANA
Il Casino Reale di Caccia, conosciuto come Casina Vanvitelliana, è ubicato sul Lago Fusaro, a Bacoli, a poca distanza dalla riva. Il progetto dei Borbone, affidato all’architetto, fu quello di bonificare tutta l’area attorno al lago e di costruire una piccola residenza in loco, in modo da poter espletare attività di caccia e da poter ospitare illustri invitati (tra i quali possiamo annoverare Mozart e Rossini). I primi interventi furono messi a punto da Vanvitelli padre, per poi essere conclusi dal figlio, il quale appunto, nel 1782, terminò e realizzò, invero, la Casina.
VILLA CAMPOLIETO
Essa sorge ad Ercolano, lungo quel tratto noto come Miglio d’Oro, per via delle bellissime ville del periodo borbonico. La struttura fu voluta da Lucio di Sangro, duca di Casacalenda, e i lavori, dal 1763 al 1773, furono diretti da Luigi Vanvitelli per poi essere conclusi, nel 1775, da Carlo.
PALAZZO DORIA D’ANGRI
Il palazzo si trova lungo via Toledo e il progetto iniziale fu affidato, dal figlio di Marcantonio Doria, a Luigi Vanvitelli, ormai anziano. Egli avviò i lavori, ma ben prestò morì e, dunque, questi furono proseguiti da Ferdinando Fuga e Mario Gioffredo, fino ad essere ultimati da Carlo Vanvitelli.
CHIESA DELLA MISSIONE AI VERGINI
L’edificio di culto è situato in via Vergini, non lontano dal Museo Archeolgico Nazionale. I lavori furono affidati e diretti da Luigi Vanvitelli fino al 1760, anche se la facciata è postuma ed appartiene ad un architetto ignoto.
Proseguendo in questa trattazione, oltre a quelle sopra menzionate, i cui progetti nascono dal genio dell’architetto in connessione con quello del figlio, bisogna contemplare, in realtà, pure tutte quelle strutture che hanno conosciuto la mano di Vanvitelli, ma solo per restauri e rifacimenti. In tal senso, oltre al Palazzo Reale di Napoli, da citare è, innanzitutto la CHIESA DI SAN MARCELLINO E FESTO – in largo San Marcellino – la quale, nella metà del ‘700 fu appunto restaurata da Luigi Vanvitelli. Questi consolidò la cupola, operò il rifacimento del monastero con la chiusura del lato est del chiostro e la conseguente realizzazione dell’oratorio della Scala Santa.
In aggiunta, in termini di rifacimenti, è da menzionare anche la facciata del CASTELLO CORVACCHINI a Benevento, il quale però è andato in rovina.
In ultimi analisi, a conclusione, è forse opportuno ricordare pure la Reale tenuta di Carditello, o REGGIA DI CARDITELLO, la quale fu, in realtà costruita da Francesco Collecini. Costui, invero, era allievo e collaboratore di Vanvitelli e, non a caso, i segni del maestro sono molto più che evidenti sopra al capolavoro che si trova a San Tammaro, in provincia di Caserta.