Trama: Seraphine ha venticinque anni e ha appena perso suo padre, l’unico genitore che le era rimasto. Non ha mai conosciuto sua madre, gettatasi dalle scogliere vicine a Summerbourne, la grande casa di famiglia sulla costa del Norfolk, in Inghilterra, solo poche ore dopo aver messo al mondo lei e suo fratello gemello Danny. Una ferita ancora aperta che ha segnato l’esistenza di Seraphine. Ora, tornata a Summerbourne in un afoso giorno d’estate per mettere a posto le cose del padre, rovistando tra torri di vecchie scartoffie, Seraphine trova una strana fotografia scattata il giorno della sua nascita. Nella foto, sua madre, con i capelli ben pettinati e pervasa da un’apparente calma composta, siede sul patio circondata dal marito e dal figlio maggiore e guarda con orgoglio l’obiettivo, con un solo bambino in grembo. Sembra suo fratello gemello, ma Seraphine non c’è. Perché? Chi è il bambino nella foto e cosa è successo quella notte? Nulla in quell’immagine lascia presagire la tragedia che si sarebbe consumata di lì a poco. Forse, però, proprio tra quei contorni sfocati è contenuta la chiave del mistero. La verità sul passato di Seraphine e su ciò che potrà essere il suo presente. Solo una persona conosce le risposte e Seraphine ha deciso che è arrivato il momento di trovarla. Un debutto folgorante per critica e pubblico, che ha visto gli editori di tutto il mondo competere per aggiudicarsi i diritti di pubblicazione. Ora in corso di traduzione in nove lingue, La casa sulla scogliera è una saga famigliare piena di segreti e colpi di scena che vi terrà inesorabilmente incollati fino all’ultima pagina.
Sperling & Kupfer
Recensione: La sinossi fa presagire un romanzo incalzante ricco di colpi di scena. Senza dubbio è così. L’ho letto velocemente e con avidità scoprendo pagina dopo pagina particolari interessanti per lo sviluppo della storia. I capitoli si alternano tra Seraphine che ai giorni di oggi ha dei dubbi sulla vera formazione della sua famiglia per cui, cerca di indagare e scoprire la verità e, Laura che con i suoi ricordi passati ci porta in una storia fatta di segreti, tradimenti e verità negate.
La suspence ed i colpi di scena non mancano, anzi, devo ammettere che verso l’epilogo diventano così numerosi da rendere assurdo ciò che di base già lo è. Ovviamente, si tratta di un libro, una storia di fantasia, di conseguenza questi sono ingredienti che non stonano, ma forse l’eccesso storpia. Già nella seconda metà della lettura è intuibile il deus ex machina, certo, questo toglie un po’ di pepe al tutto, ma le verità che verranno fuori riempiranno il vuoto di aver capito chi muove i fili.
Consiglio di leggerlo a chi si emoziona per le saghe familiari, a chi apprezza trame intricate e svolte improvvise fuori dall’ordinario. Al contrario, penso sia meglio che chi ama la suspence d’autore ben strutturata, senza colpi di scena eccessivi che sconfinano nell’assurdo giusto per complicare le cose, se ne stia alla larga.
Tutto sommato è un buon libro di esordio, ma la voglia sfrenata della Rous di stupire il lettore a tutti i costi, incrini notevolmente la lettura rischiando di trasformare un genere mistery ben ideato nel teatro dell’assurdo.
EMMA ROUS
Emma Rous ha trascorso l’infanzia tra l’Inghilterra, l’Indonesia, il Portogallo e le Fiji. Stabilitasi nel Regno Unito, ha studiato medicina veterinaria e zoologia alla University of Cambridge e ha lavorato come veterinario per oltre diciotto anni prima di dedicare tutta la sua vita alla scrittura. Vive nel Cambridgeshire con il marito e i tre figli. Attualmente è impegnata nella stesura del suo nuovo romanzo.