Le intolleranze alimentari, lo stress, il colon irritabile sono causa di importanti disturbi alimentari con sintomi spesso comuni, abitualmente caratterizzati da presenza di feci non formate (diarrea), nausea, costipazione, astenia. Una condizione molto frequente e recentemente molto discussa, causa dei sintomi sopracitati, è la celiachia.
La celiachia è una malattia mediata dal nostro sistema immunitario, che colpisce i soggetti geneticamente predisposti; è provocata dall’intolleranza al glutine. Il glutine è un complesso proteico presente in alcuni elementi come i cereali come grano e frumento, ma anche nella segale, orzo ed avena. Una volta che un soggetto celiaco assume del glutine, questo innesca una risposta infiammatoria a livello intestinale, l’assunzione cronica induce un danno della mucosa con conseguente atrofia dei villi intestinali. Tali strutture sono addette all’assorbimento degli alimenti ed una loro alterazione provocherà conseguenze importanti come malassorbimento e deficit nutrizionali.
Purtroppo la celiachia è una condizione alquanto diffusa, alcune stime prevedono una prevalenza di circa 1/150 persone affette in Europa e 1/250 negli Stati Uniti. La malattia si manifesta generalmente nell’infanzia, ma frequentemente può presentarsi anche in età adulta.
I sintomi possono essere vari e dipendenti dall’età di insorgenza della malattia; in età infantile si può presentare con difficoltà di accrescimento, inappetenza, pallore, mal di stomaco, distensione addominale, presenza di feci chiare, affaticamento ed atrofia muscolare. In età adulta i sintomi più frequenti sono: debolezza, diarrea, perdita di peso. Nei casi di maggiore denutrizione possono presentarsi anemie, stomatiti, ulcere del cavo orale, glossite, osteoporosi, disturbi della fertilità.
La diagnosi è basata sulla presenza di vari fattori, in primo luogo il quadro clinico, in caso di sospetto di malassorbimento è utile procedere con primi test ematici per confermare un quadro effettivo di deficit nutrizionali. La presenza di familiari affetti da celiachia è molto rilevante in quanto la malattia colpisce circa il 10-20% dei familiari di primo grado (figli, genitori, fratelli). Quindi è utile procedere con test ematici più approfonditi, come la ricerca di anticorpi specifici quali: gli anticorpi antitransglutaminasi tissutale e antiendomisio. Questi tipi di anticorpi sono anticorpi specifici diretti contro una proteina del tessuto intestinale ed hanno un’elevata sensibilità e specificità (>90%), in semplici parole, se presenti è altamente probabile che il paziente sia affetto da celiachia; la quantità degli anticorpi presenti nel nostro sangue diminuisce quando il paziente esegue una dieta priva di glutine. In caso di positività agli anticorpi è utile approfondire gli accertamenti diagnostici con una biopsia del tratto distale del duodeno (porzione iniziale dell’intestino) eseguita tramite gastroscopia. Tramite questo test invasivo è possibile valutare il grado di infiammazione e di atrofia dei villi intestinali; un quadro istologico di infiammazione cronica intestinale potrebbe essere associato anche ad altre malattie e per tale ragione è utile effettuare tutti i test sopradescritti per una corretta diagnosi.
La terapia prevede fondamentalmente una dieta priva di glutine. Si deve sottolineare che, purtroppo, il glutine è presente in molti alimenti ed è quindi utile consultare tutti gli ingredienti presenti anche nei cibi confezionati. Fortunatamente, negli ultimi anni la maggior parte dei prodotti alimentari indica se vi è presenza di glutine ed inoltre sul mercato sono sempre più diffusi cibi privi di glutine. In caso di dieta corretta la risoluzione della sintomatologia è generalmente rapida con miglioramento in 1-2 settimane. È importante monitorare l’andamento della terapia con controllo dei livelli di anticorpi specifici ed eventuale biopsia di controllo del duodeno.
La celiachia è una patologia di grande frequenza, ma fortunatamente è sempre maggiore la sensibilità verso tale condizione ed attualmente è molto più semplice reperire sul mercato alimenti privi di glutine utili a migliorare le condizioni cliniche del paziente ed anche la sua integrazione sociale.