La situazione climatica del nostro Paese è divenuta fortemente preoccupante, con una conta spaventosa di oltre 130 eventi estremi legati al clima che dall’inizio dell’anno hanno investito la Penisola.
Si tratta del numero più alto registrato nell’ultimo decennio.
Dall’emergenza caldo agli acquazzoni intensi, e poi grandinate, trombe d’aria, tifoni, raffiche di venti ad altissima velocità, esondazioni e alluvioni: sono solo alcuni degli esempi drammatici di cataclismi a cui assistiamo inerti da gennaio.
Ultima in ordine temporale l’alluvione delle Marche di pochi giorni fa che ha squarciato case, paesi e causato danni per milioni di euro.
La forza impetuosa del fiume esondato a causa delle piogge abbondantissime – si sono registrati 400mm che in termini percentuali equivale ad un terzo della pioggia che scende in un anno!!! – si è abbattuta violentemente strappando alla vita ben 11 persone che non sono riuscite a salvarsi dall’impatto del fango, detriti e acqua che li ha travolti con tutta la sua irruenza.
Tra i dispersi un bambino di appena 8 anni che si trovava in auto con la madre che, scappando dall’abitacolo, lo aveva in braccio quando una ulteriore ondata di fango glielo ha letteralmente strappato via dalle braccia.
Una immagine apocalittica come tante descritte nelle richieste di aiuto giunte alle autorità e alla protezione civile per provare a metter in salvo parenti bloccati nelle cantine o nei garage o nelle vetture e trascinati via dalla forza del fiume.
A tal proposito, la Società italiana di medicina ambientale, registrando l’ennesimo caso estremo climatico ha così dichiarato nelle parole del suo presidente, Alessandro Miani “Le temperature sempre più elevate dovute ai cambiamenti climatici fanno accumulare molta energia nei sistemi atmosferici, che si riversa al suolo attraverso fenomeni meteorologici sempre più intensi e frequenti, aumentandone a dismisura la pericolosità. A causa nostra nubifragi, alluvioni, trombe d’aria e cicloni in futuro saranno più numerosi e distruttivi. I cambiamenti climatici hanno infatti la capacità di influenzare l’intensità e il numero dei fenomeni meteorologici, rendendoli dunque più pericolosi e distruttivi. L’anomala distribuzione delle precipitazioni sta prendendo sempre più la forma di eventi estremi concentrati in autunno-inverno, talora associati ad uragani mediterranei: 60 negli ultimi 40 anni, ma con previsioni di 3 nuovi eventi annui”.
Dai dati rilevati da Sima, emerge che dal 2010 a luglio 2022 in Italia si sono verificati 1.318 eventi estremi con conseguenze enormi sul territorio e sui cittadini e, nello specifico, 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 123 esondazioni fluviali, 55 frane da piogge intense.
L’auspicio è che ci sia non solo una campagna di parole di sensibilizzazione sulla salute climatica del nostro pianeta e del nostro paese, ma la messa in atto concreta di azioni volte a salvaguardare il territorio e prima tra tutte, ad incrementare una grande e capillare riforestazione, tanto fondamentale per aumentare la quantità di ossigeno nell’aria e foraggiare e rafforzare gli argini dei fiumi che con gli interventi abusivi dell’uomo sono diventati fragili e pericolosi: gli effetti sono sotto gli occhi di tutti!
Mentre vanno avanti le ricerche dei dispersi, Mattia, il bimbo di 8 anni, in primis, parte l’inchiesta aperta dalla procura di Ancona sull’alluvione che ha causato 11 morti, 50 feriti e 150 sfollati e che ha colpito le aree di Senigallia (Ancona) e di Cantiano, nel centro-nord delle Marche.
Per ora non ci sono indagati.
Il procuratore aggiunto Valeria D’Agostino e la pm Valeria Cigliola hanno ipotizzato i reati di omicidio colposo plurimo e inondazione colposa, in attesa di ricevere integrazioni documentali e probatorie anche da parte degli stessi soccorritori .
Partendo dalla ricostruzione delle fasi di allertamento dei comuni, con l’allarme giallo della Protezione Civile che è stato contestato a gran voce dai sindaci dei paesi coinvolti dall’alluvione, va approfondito lo stato di manutenzione dei corsi d’acqua coinvolti nella tragedia le cui condizioni sono state straordinariamente gravi e drammatiche tanto che sarebbe stato necessario intervenire con un divieto assoluto di uscire di casa o di trovarsi in auto o di dirigersi nei sottoscala delle case: il Misa, che sfocia a Senigallia, e il suo affluente Nevola.
Al di là del singolo evento climatico e delle responsabilità soggettive, ove emergeranno, restano le vite distrutte, le case distrutte, le famiglie distrutte, intere città distrutte e proprio in quel territorio che aveva patito nel 2014 la stessa tristissima sorte avversa della violenta esondazione del fiume, non doveva ricapitare…vuol dire che non si è fatto nulla o si è fatto troppo poco per evitare nuovi morti, nuovi disastri, nuove tragedie umane.
Le colpe dell’uomo e della mala gestio del territorio sono evidenti e ineludibili; allora forse sarebbe davvero arrivato il momento di mettere mano ad una riprogrammazione del territorio, con una mappatura seria per prevenire fenomeni così terribili, e se prima d’ora, la mancanza dei fondi poteva essere una scusante, ora con i fondi per il PNRR non ci sono più esimenti.
I fondi ci sono; le professionalità ci sono; vanno assolutamente e prioritariamente finanziati progetti di riqualificazione e sistemazione in sicurezza del territorio nazionale così fragile, così maltrattato, così malcurato e trascurato.
E se l’Europa può sostenerci validamente e autorevolmente nei principi, c’è bisogno anche di uno spirito di iniziativa coraggiosa della nostra politica e, in particolare, di quella che uscirà vincente dalla prossima tornata elettorale, affinché l’agenda climatica, l’uso delle rinnovabili (così fondamentale oggi anche per la terribile emergenza energetica che stiamo vivendo e della solitudine nelle scelte in cui ci troviamo dopo il taglio del gas russo e la mancata promessa dei rifornimenti francesi e americani) e la cura del nostro ambiente divengano prioritarie su tutto solo così può garantirsi una sopravvivenza della nostra bella penisola fatta di tanto mare, tanta montagna, tante aree sismiche, tante aree caratterizzate da dissesto geologico.
Il problema è che la politica tutta, di destra, di sinistra, di centro, ambigua e pagnottista, per quanto spintoni alacremente per conquistarsi una ben retribuita poltrona non ha le idee chiare su come affrontare il cambiamento climatico e quali soluzioni offrire, perché è povera di veri politici, esperti del territorio, ascoltatori dei bisogni dei cittadini, vicini alle realtà più piccole delle grandi metropoli urbane e allora che speranza abbiamo?
Se a lottare per il potere ci sono quelli che si definiscono eredi del Duce o chi, senza nemmeno consultarlo, candida, gettando fumo negli occhi, Draghi al governo che a domanda precisa in conferenza stampa ha risposto con un secco e perentorio NO su un eventuale secondo mandato alla guida del paese? Chi vorrebbe rimuovere il presidente Mattarella senza nemmeno aspettare che la riforma costituzionale sia stata discussa una sola volta in parlamento? Chi si affaccia alla politica rinnovando un suo potenziale mandato raccontando barzellette su tiktok? Chi trasversalmente avrebbe ricevuto soldi da Mosca (da inchieste giornalistiche di questi giorni)?!? Chi è troppo impegnato a perseguire l’aborto piuttosto che a chiedersi in che modo rendere ancora più uno strumento a difesa delle donne la legge sull’aborto, all’epoca traguardo di civiltà, oggi una ingombrante e scomoda normativa! Chi prova a strumentalizzare da destra e da sinistra indistintamente la scelta di una cantante di intonare “Bella Ciao” e poi nei fatti non ne riconosce il valore intrinseco che ormai non ha più colori ne bandiere se non quella nostra descritta nell’articolo 12 della Costituzione : “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
Il problema è che la pandemia ci ha reso peggiori, siamo tutti incattiviti e, con l’effetto guerra, gli italiani sono incazzati più che mai tra bollette alle stelle con imprenditori al collasso dell’azienda, (alcuni finiti in ospedale dopo aver ricevuto bollette salatissime), l’idea di un razionamento dell’energia imposta dall’Europa che approderà anche nelle nostre vite private, il divario ricchi poveri sempre più evidente, la povertà culturale, lo scarso investimento proprio nella formazione e nel lavoro dei più giovani che portano innovazione, entusiasmo, creatività, la politica non può che essere lo specchio riflesso di questa brutta società, egoista, arrivista, nazionalista, strafottente, indifferente, affaticata e stanca .
Ed ecco che si innestano le brutalità della storia, la guerra che continua e che il mondo occidentale non è stato in grado di fermare anche l’Italia in questo ha fallito enormemente, il clima che si ribella ad un territorio fatto di scempi e scelte scellerate, lo choc di sentire parlare delle donne di cultura come ostacoli alla crescita della società perché non dedite alla famiglia in modo assoluto e l’immobilismo dell’Europa che solo ora ha cominciato a inviare raccomandazioni all’Ungheria di essere fedele ai principi fondamentali e ai diritti umani delle Carte Europee e dei principi comunitari, la volontà di eliminare l’aborto come diritto sotto la spinta di un certo mondo laico, vivere in un mondo e anche in Italia dove si trova ancora il tempo di indignarsi con la Disney per aver propugnato una sirenetta di colore tanto da aver avuto più di in milione di non like con pollice verso il basso il trailer del film, trasmesso su YouTube, testimonianza di una paradossale onda di razzismo mondiale giustificata da qualcuno per non turbare i bambini e il loro immaginario e dimenticando che trattasi di finzione e di immaginazione laddove i bambini sono campioni assoluti di libertà, rispetto e apertura mentale, dimenticare o ignorare – ancor più grave – il valore storico e simbolico di inni italiani della Resistenza e, quindi, baluardi della Democrazia repubblicana, insomma qualcuno cantava “povera Italia” e aveva ragione a temere per la sorte dell’Italia oggi più di allora!