Il trapianto di midollo osseo è per alcuni pazienti affetti da leucemia o altre malattie oncoematologiche l’unica soluzione terapeutica possibile.
Con il termine Leucemia si definiscono un insieme di malattie maligne del sangue che originano dalla proliferazione tumorale di una cellula ematopoietica. Le cellule ematopoietiche si trovano nel midollo osseo, un elemento contenuto all’interno delle ossa, e sono adibite a produrre le normali cellule del sangue come i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Nel caso di paziente affetto da leucemia, il midollo osseo perde la capacità di generare le normali cellule, producendo, invece, cellule tumorali. Tali cellule anomale, possono quindi accumularsi all’interno del midollo alterandone la funzione ed invadendo anche il sangue con un abnorme produzione di globuli bianchi leucemici. Nello specifico si possono distinguere diversi tipi di leucemie in base alla rapidità del decorso (acute o croniche) e sul tipo di cellula emopoietica coinvolta (leucemia linfatica o mieloide).
L’andamento delle leucemie è estremamente variabile, da condizioni assolutamente stazionarie a condizioni di estrema emergenza che richiedono intervento immediato. Conseguentemente anche le scelte terapeutiche possono essere diverse come da una semplice osservazione o ad eventuale chemioterapia, sino al trapianto di midollo osseo.
Come avviene il trapianto di midollo osseo, distinguiamo le procedure per il donatore e per il ricevente. Nel caso del donatore (trapianto allogenico), la tecnica consiste nel prelievo delle cellule staminali ematopoietiche (CSE) che avviene tramite una “puntura” generalmente effettuata sul bacino. L’intervento è eseguito in anestesia locale o spinale, i rischi di complicanza sono bassissimi e generalmente si tiene in osservazione il paziente per 24-48 ore. Le CSE, però, non sono presenti solo nel midollo, ma anche nel sangue circolante e, grazie alle moderne tecnologie, si è in grado di isolarle. In questo caso, per il donatore la procedura è molto simile alla donazione di sangue per trasfusioni; la donazione prevede la somministrazione nei 5 giorni precedenti, di un farmaco che stimola la crescita delle cellule staminali nel midollo, favorendone il passaggio nel sangue circolante.
Una volta isolate le CSE, verranno somministrate al ricevente, nei giorni precedenti il paziente viene sottoposto a chemioterapia e/o radioterapia che serve ad eliminare il midollo osseo malato e quindi vengono infuse, tramite accesso venoso, le cellule staminali sane le quali andranno ad impiantarsi per rigenerare il nuovo midollo.
Esiste anche un trapianto autologo, nel quale le CSE vengono prelevate dallo stesso paziente, quindi “purificate” e conservate per un successivo reimpianto. Questa procedura si effettua in caso di cicli di chemioterapia a dosi elevate.
È importante sottolineare che il trapianto allogenico avviene da un donatore totalmente o parzialmente compatibile che può essere un gemello monozigote, un fratello, un genitore o un donatore estraneo alla famiglia ma presente nel registro dei donatori di midollo osseo. Quindi è importante registrarsi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR) o ad associazioni dedicate come ad esempio la ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo); la procedura di registrazione è semplice e può essere effettuata online. Una volta registrati, verrà eseguita l’analisi di un campione di sangue o di saliva per tipizzare le caratteristiche del donatore e quindi entrare nel IBMDR. Se il profilo del donatore dovesse coincidere con quello di un potenziale ricevente, allora si verrà contattati dal Centro Donatori per il prosieguo del percorso che potrebbe donare la vita, la salute e la speranza a chi ha bisogno di aiuto.