L’odore delle zeppole fritte, noccioline caramellate e salsiccia arrostita. Gli odori del paradiso,direbbe qualcuno. o come noi comuni mortali la chiamiamo, “la festa a lu paese”. Noi italiani, specialmente quelli del sud della penisola, siamo noti per la nostra devozione verso i santi. Ogni paese ha il proprio santo a cui, una volta l’anno organizza una grande festa, la cossiddetta “festa a lu paese”. Le bancarelle vengono sistemate allo stesso posto ogni anno, le luci si accendono,si inizia a sentire il profumino della cucina di strada ed é cosi che, come per magia la citta prende vita. Migliaia di devoti scendono in piazza per commemorare il santo e, perché no, divertirsi e godere del buon cibo caratteristico. Quando ero bambina non vedevo l’ora di andare alla festa. Ogni sera era un’avventura diversa. Il cibo era piu buono, le luci sempre piu luminose e, la gente piu solare. Sarà perché questo tipo di eventi ricorda un pò a tutti della propria gioventù o del fatto che, c’é sempre un buon motivo per festeggiare…
Ma non perdiamoci nella valle dei ricordi! A mia sorpresa, alla tenera età di dieci anni ( qualche annetto fa) ho partecipato alla mia prima festa italiana qui negli Stati Uniti. Gli italiani, trasferiti in America, insieme a pizza pasta e mandolino, hanno portato la loro grande devozione per i santi. Una volta stabilizzatisi hanno costruito chiese in onore del proprio santo , organizzato comitati e, si sono assicurati che esso venisse commemorato ogni anno. Ogni piccola comunita aveva un proprio santo, a seconda della propria zona di origine.
Oggi ci soffermiamo a parlare di quegli italiani di Nola, che hanno trovato casa a Williamsburg, Brooklyn.Per gli italiani residenti a Williamsburg ci sono tre giorni importanti Natale, Pasqua e la festa del Giglio. Nel mese di luglio, dal 1903 nel quartiere italo-americano in Williamsburg, Brooklyn ogni anno prende vita la festa del Giglio in onore di San Paolino. Questa festa ha come intento quello di mantenere in vita una delle tradizioni del mezzogiorno d’Italia. Ogni anno la comunita italiana si riunisce per rendere omaggio al Santo.
La tradizione narra che, nel 410 DC i pirati africani invasero le coste del sud italia in particolar modo la citta di Nola. Nel caos il vescovo Paolo riusci a scappare insieme ad alcuni ragazzi. Al suo ritorno a Nola venne a conoscenza che, molti ragazzi, tra cui suo figlio, furono presi in ostaggio. Mosso da compassione Paolino offrì se stesso in cambio dei ragazzi. Durante il suo periodo in Africa, la sua storia fece il giro del mondo fino alle orecchie di un sultano turco il quale, mosso dalla buona azione negozió la liberta del sant’uomo. Grazie a lui Paolino e i ragazzi furono liberati. Una volta ritornato in Italia egli fu accolto dai nolani con gigli , simbolo d’amore e purezza. In onore di questo giorno, gli anni successivi i vari negozianti della zona, iniziano a fare a gare a chi mette in mostra il piu gran numero di gigli. Ed é cosi che, la festa del giglio prende vita. Nel 1950, nonostante le polemiche, la chiesa della Madonna del Carmine ha preso in mano le redini della festa. Dal 1958 hanno unito le due feste quella del giglio e la madonna del carmine dando vita alla cosidetta “ festa cooperativa” la quale, prende vita ogni anno dal 6 al 17 di luglio.
Nella ormai italianizzata Williamsburg, cento anni dopo, migliai di italiani si riuniscono ancora per commemorare quell’evento. Giovani, anziani italiani e non, religiosi e non, tutti scendono in piazza. C’é chi va per la musica, chi per il santo chi ancora perchè non c’é mai stato e vuole vedere di cosa di tratta. C’é poi chi, come me va per sentirsi un pò più vicino casa. Camminare in mezzo a quella gente porta un tuffo al cuore. Tutti parlano la tua lingua. Sei a venti minuti dalla quinta strada e senti urlare “Mari gir e salsicc si stann bruciann” e pensi sono a casa. Un po é come essere di nuovo bambino. I profumi e le luci sono gli stessi , i sapori come un’esplosione di mille colori nella tua bocca. La mia espressione non ha paragoni … o forse si solo la mattina di Natale ho la stessa gioia. Come tutte le cose belle, anche questa é finita. Adesso non mi resta che iniziare il conto alla rovescia per la prossima festa…Santa Rosalia here I come… – 32 giorni!!!