Intorno alla Leggenda del Grande Inquisitore, si riannoda il sodalizio artistico tra Serena Sinigaglia e Fausto Russo Alesi, iniziato nei primi anni Novanta. Splendido capitolo dei Fratelli Karamazov, il testo rappresenta il manifesto del pensiero religioso di Dostoevskij. Cristo torna sulla terra, nella Spagna infiammata dai roghi dell’Inquisizione, ed è messo in catene dal Grande Inquisitore.
Al Piccolo Bellini in scena dal 24 al 29 Aprile va in scena una rappresentazione presa dalla grande opera russa del Dostoevskij; “I Fratelli Karamazov.” Ci troviamo quì alla visione di uno dei tre fratelli, Ivan; quello più intimo e cupo, quello che più si domanda il perchè delle cose e della vita. Ecco infatti le parole della coautrice Serena Senigaglia su questa rappresentazione: <<Amo i classici. Amo la grande letteratura russa dell’800 perché in essa gli uomini osavano ancora chiedersi il perché delle cose, osavano affrontare i grandi temi dell’esistenza. Chi sei? Cos’è l’uomo? Quale il senso del suo agire nel mondo? Cos’è la libertà? Esiste un ordine nel caos? E la violenza, la violenza di cui è intriso l’uomo, ha un’espiazione possibile? Abbandonarsi alla lettura dei Fratelli Karamazov è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov, questo il nostro viaggio. I fratelli Karamazov secondo Ivan, se volete.>>