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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Storia & Curiosità

LA LEGGENDA DELLA CAMPANELLA DI CAPRI

Luciana Pasqualetti
Luciana Pasqualetti 2 anni fa
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3 Min Lettura
Foto di erzsébet dunavölgyi da Pixabay
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Molti regalano una piccola campanella come ciondolo per il bracciale o la collana. Vi siete mai chiesti il perché? Si tratta della Campana di San Michele, la famosa “Campanella di Capri” ma non tutti sanno che questo prezioso portafortuna nasce da un’antica leggenda in cui si racconta di un povero pastorello, orfano di padre, che possedeva solamente una pecorella. Una sera, verso l’imbrunire, il fanciullo attardandosi a raccogliere dei fiori per regalarli alla madre, si accorse che la sua pecorella, era sparita dalla sua vista. Disperato iniziò la ricerca del suo unico bene, ma più si guardava intorno e più la disperazione per quella perdita lo gettava nello sconforto. All’improvviso, però, gli parve di udire da lontano un debole scampanio e, pensando fosse il suono della campanella che la pecora portava al collo iniziò a correre verso la direzione da cui proveniva il tintinnio.

Correva veloce, a piedi nudi, incurante dei rovi e dei sassi che gli ferivano i piedi. Intanto la notte era ormai sopraggiunta, il ragazzo non vedeva quasi più niente, e fu così che giunse sull’orlo di un burrone. Una luce improvvisa lo fece fermare giusto in tempo, prima che il suo piede andasse oltre, verso il precipizio appunto. Avvolto in quella luce quasi accecante apparve San Michele, sul suo cavallo bianco. “Bimbo mio” – disse il Santo, sfilandosi dal collo una campanella che gli pendeva sul petto – “prendi questa e segui sempre il suo suono, ti salverà da ogni pericolo”. Il pastorello, tremante allungò la mano e presa la catenella con la campanella la mise al collo, si allontanò dal precipizio, si voltò e poco lontano vide la sua pecorella, la prese e si diresse verso casa, portando in dono la campanella alla sua mamma. Da allora la sua vita cambiò per sempre ed ogni suo desiderio terreno fu appagato.

 Sul luogo dell’apparizione del Santo, il medico svedese Axel Munthe fece costruire una grande casa a cui dette il nome di Villa San Michele

Da questa leggenda nacque la tradizione di regalare la Campanella di Capri alle persone che riteniamo speciali, affinchè, ogni loro desiderio si possa avverare. Nei tempi più moderni questo portafortuna si è trasformato in un accessorio must.

Come buon augurio verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’isola di Capri donò al Presidente americano Roosevelt una campana forgiata in bronzo in occasione della vittoria, ancora oggi conservato al Franklin D. Roosevelt Presidential Library and Museum di New York.

Autori di quest’opera furono gli orafi della maison Chantecler da lì a pochi mesi la guerra si concluse e questo confermò il portafortuna della campana.

 Da allora la campanella di Capri è simbolo di fortuna e felicità e leggenda vuole che la Campanella di Capri vada regalata alle persone che si ritengono speciali.

 

 

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Luciana Pasqualetti Gen 10, 2021
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Pubblicato da Luciana Pasqualetti
Fiorentina di nascita ma napoletana con il cuore. Appassionata di cucina, storie e racconti su Napoli. Entusiasta per tutto ciò che è antico, non disdegnando il nuovo. Ama la puntualità e non sopporta l'approssimazione.
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