Dal 10 febbraio al 1° maggio 2022 sarà possibile visitare presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte “The Triumph of Death” dell’artista Cecily Brown. L’opera, una delle più grandi da lei realizzate (535,94 cm x 535,94 cm) è stata ultimata nel 2019 al ritorno da un viaggio in Sicilia. L’Artista ha tratto ispirazione da “Il Trionfo della Morte” conservato presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo.
Entrambi i dipinti rappresentano la Morte nelle vesti di un cavaliere apocalittico che cavalca a un cavallo bianco. Entrambi evocano il carattere violento e incurante della Morte rispetto alle ragioni terrene. Per entrambi, la morte avanza, incessante e non curante. Riprendendo poi la divisione in quattro sezioni per motivi di restauro dell’opera del 400, Cecily Brown omaggia la storia del dipinto da cui trae ispirazione come componente dell’opera d’arte. Eppure, come afferma il direttore del Museo, l’opera di Brown appare, “un trionfo della vita più che un trionfo della morte, perché ha rifatto una lettura gioiosa. La testa di cavallo morto del dipinto originale diventa un cavallo vivo, gioioso”.
La mostra, curata da Sergio Risaliti e realizzata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dall’associazione Amici di Capodimonte ets in collaborazione con la galleria londinese Thomas Dane Gallery, si inserisce nel ciclo “L’Opera si racconta”. L’idea è di mettere in risalto opere della collezione del Museo dando loro nuova luce e collocazione. La maestosa rappresentazione della Morte si accompagna a una serie di disegni realizzati dall’artista newyorkese.
L’esposizione si pone anche in linea con la volontà di “includere l’arte contemporanea nel racconto storico”. Da questo punto di vista, come afferma Sergio Risaliti : “Cecily Brown è un’artista che sa reinventare il rapporto tra arte contemporanea e grande tradizione figurativa senza indugiare in sterili citazioni. (…) Per lei il confine tra astrazione e figurazione è molto labile. I suoi dipinti, impastati di energia, generano immediatamente empatia in chi li guarda, grazie a pennellate vorticose che tracciano linee sinuose e disegnano forme semi astratte”
Cecily Brown trae ispirazione da oggetti contemporanei ma sostiene che la vista del dipinto quattrocentesco ha generato in lei un’emozione inedita:” Era uno di quei momenti in cui i tuoi occhi escono dal volto appena alzi lo sguardo. Pensavo che fosse un lavoro straordinario, non smettevo di guardarlo. Quando sono tornata a New York lo pensavo continuamente con l’idea di farne qualcosa”.