“Pensare alla musica, è come pensare all’amore…a volte lo si detesta, ma non ne si può vivere senza; trovate uno che affermi il contrario e avrete conosciuto un bugiardo“.
Ecco più o meno cosa è accaduto al sottoscritto, che oggi, vi racconta di una nuova esperienza, una nuova magia che solo la musica sa trasmettere.
L’artista di cui vi parlerò è già, positivamente, nota ai nostri canali, ma per varie vicissitudini non abbiamo mai potuto parlarne prima. Questa persona non è nuova a ottime esibizioni, e al regalare grandi emozioni attraverso la sua voce, ma ahimè non è stato facile, per me che vi scrivo, affrontare il discorso in modo sereno ed adatto; stavolta però sono certo che le cose andranno meglio, quindi senza ulteriori indugi vi racconto ciò a cui abbiamo assistito per voi amici di SENZA LINEA.
Domenica pomeriggio presso la Feltrinelli di Piazza dei Martiri è andato in scena un set, di circa un ora, di musica da camera a cura di Enrico Scoppa nella veste di “Voce Narrante”, Giuseppe Aprea al “pianoforte” e Laura Esposito (nostra vecchia conoscenza) come “Soprano”. Colti dalla curiosità dell’approfondimento, e dal piacere della sempre ampia e nuova conoscenza, il caro collega Bruno Mandolese ed io abbiamo pensato di andare ad assistervi (Per chi non ne fosse a conoscenza per “musica da camera” si intende quel filone musicale, derivante dalla musica classica, strutturato con alcune modifiche atte alla riproduzione di insieme degli strumenti). Quello che ascoltiamo è piacevole; è stato, personalmente, come un viaggio che, per quell’ora, mi ha dato da dimenticare il resto del mondo. Le dita del pianista volano sicure sopra il tappeto di tasti, mentre il binomio voce/espressione del soprano arriva a trasportare l’ascolto ad un livello superiore, quasi trascendentale. In alcuni momenti la curiosità si accendeva davvero alla narrazione ed al continuo della storia in cui ci stavano inserendo.
Ecco i pezzi scelti per questa esibizione
- Dal Don Pasquale di G. Donizetti “Quel guardo il cavaliere…So anch’io la virtù magica.”
- Dal Romeo et Juliette di C. Gounod “Ah! Je veux vivre”
- Da La Bohème di G. Puccini “Quando m’en vo”
- Da La Rondine di G. Puccini “Chi il bel sogno di Doretta”
- Da Porgy and Bess di G. Gershwin “Summertime”
- Gastaldon “Musica proibita”
- Gomes “Civettuola”
- Mascagni “M’ama non m’ama”
- P. Tosti “ ‘A vucchella”
- P. Costa “Era de maggio”
Cosa mi è piaciuto: Nell’insieme non si può dire che non ci sia qualcosa che non sia andato per il verso giusto; la scelta dei pezzi era ottima e la qualità alta. La location, poi, nonostante l’incessante diluvio, era riscaldata ed accogliente; ottimamente attrezzata. Consiglio quindi a tutti voi, se ne avete modo, di andare a seguire uno di questi eventi.
Cosa non mi è piaciuto: La troppa tecnica, non sempre fa bene…a volte bisogna lasciarsi andare; “Summertime” in chiave lirica ne perde proprio tanto. Ottima l’espressione e l’impostazione, ma la chiave di lettura è forzata. Devo essere sincero…la voce del soprano in alcuni passaggi mi ha fatto sognare, ma la musica è amore. Non farmi vivere un sogno costretto a finire dopo pochi attimi.