Trama: Una donna, la sua storia, le sue esperienze, il presente a cui è approdata. Un esordio eclettico, pieno di ironia e pensiero sul mondo.
Emma ha trentasei anni e vive a Londra da dodici, una mattina si sorprende adulta: ha un gatto stabile, un compagno stabile, un lavoro stabile in un’università prestigiosa. Sta addirittura per comprare casa. Quello che per anni ha chiamato “futuro” adesso è presente. Cos’è che l’ha portata in quel preciso punto della vita? Da cos’è composta la sua identità? Intorno a questo interrogativo, in una giornata qualunque, si raccolgono le esperienze che hanno segnato la sua storia: dalla famiglia al rapporto con gli uomini e il sesso, dalla relazione con le altre donne alla questione, irrisolvibile, della maternità. Emma sa di essere cambiata eppure rimangono i dubbi su questa crescita, questa evoluzione.
Carolina Bandinelli ci porta con sé in una galoppata generazionale che parla di expat e di desideri, di contagi e conforti, di femminismo e consapevolezze, del non sentirsi mai all’altezza, del non poter essere – nonostante tutto – le più brave.
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Recensione: La più brava è un romanzo d’esordio che colpisce per la sua intensità e per la capacità di trasformare una giornata qualunque in un viaggio dentro le contraddizioni della vita adulta. Carolina Bandinelli sceglie di raccontare la storia di Emma, una donna di trentasei anni che vive a Londra, attraverso poche ore del suo presente. In questo tempo ristretto si aprono però spazi molto più vasti: ricordi, desideri mai realizzati, domande irrisolte sul futuro.
Il libro ha una scrittura limpida e diretta, che riesce a dare voce a sentimenti complessi senza appesantirli. Emma appare come un personaggio autentico e sfaccettato: ha una carriera, una relazione stabile, la possibilità di costruirsi una vita solida; eppure sente ancora la distanza tra ciò che ha raggiunto e ciò che avrebbe voluto. In questo contrasto emergono temi universali come il senso di inadeguatezza, le pressioni sociali, il peso delle scelte legate alla maternità e alla realizzazione personale. Anche se devo confessare la mia poca simpatia nei riguardi di questa protagonista, ma tutto ciò non ha minimamente interferito con la lettura ed il piacere di andare avanti.
La forza del romanzo sta proprio nella capacità di rendere intime e riconoscibili queste tensioni, senza giudicare, ma mostrando quanto sia difficile “essere la più brava” agli occhi degli altri e, ancora di più, ai propri.
Pur nella sua brevità, La più brava lascia una traccia profonda: è un libro che non pretende di dare risposte, ma che invita a fermarsi, a guardare dentro di sé e a interrogarsi su cosa significhi davvero sentirsi realizzati. È una lettura consigliata a chi ama i romanzi introspettivi e a chi cerca nelle pagine di un libro non solo una storia, ma anche uno specchio del proprio vissuto.
Carolina Bandinelli
È Associate Professor in Media and Creative Industries all’Università di Warwick. Da più di dieci anni contribuisce al dibattito culturale, in Italia e all’estero, con interventi su lavoro creativo, desiderio e media digitali. La sua ricerca è apparsa su testate internazionali tra cui Bbc, New York Times, El País. Nel 2024 ha pubblicato Le postromantiche: sui nuovi modi di amare (Laterza), un saggio personale sulla cultura dell’amore e del sesso.


