Volgarmente conosciuta come “rana viola”, il nome scientifico è Nasikabatrachus sahyadrensis nome originato dalla traduzione della parola “naso” in sanscrito e dal luogo di ritrovamento, le Montagne Sahyadri.
Ad un primo sguardo, questo piccolo anfibio anuro, sembrerebbe più una talpa gonfia e viscida che una rana. Infatti mentre la testa è piccola con il muso insolitamente appuntito, il corpo è sproporzionatamente gonfio e viola.
La scoperta di questa specie è relativamente recente, infatti è avvenuta nel 2003 in India.
La Ricercatice Elisabeth Prendini affermò: «Le caratteristiche di questa rana sono il risultato di migliaia di anni di evoluzione. Si tratta di una specie davvero unica che conferma come ci sia ancora tanto da scoprire riguardo al mondo degli anfibi».
A questo genere appartiene anche la più recentemente scoperta “rana viola di Bhupathy”, nome dato in onore dell’erpetologo che morì durante una spedizione nel 2014.
Entrambe questi “bislacchi” esemplari hanno caratteristiche comportamentali e fisiche molto simili.
Mentre gli occhi ed il muso (che somiglia ad un grugno) sono piccoli rispetto al corpo gli arti sono tozzi e robusti da fare invidia ad un palestrato.
Questi soggetti vivono sempre sotto terra nutrendosi di insetti che catturano direttamente con bocca e lingua che si avvicinano ignari nella loro tana e riemergono dalle viscere solo nel periodo delle piogge.
Durante la stagione delle piogge i maschi si “attivano” ed iniziano ad attrarre le partner sessuali con dei veri e propri canti costituiti da vocalizzazioni.
La coppia, sceltasi, si accoppia nei ruscelli formatisi dalla pioggia.
Altra caratteristica “stramba” è quella dei girini che, una volta nati, non vivono nuotando nei corsi d’acqua, ma con una bocca a ventosa si attaccano ai sassi nutrendosi delle alghe che si trovano su questi e solo in seguito alla metamorfosi iniziano la loro vita “sotterranea” della quale si sa ancora fin troppo poco.
Per tutti coloro che volessero visionare di persona queste rarità, ahimè avranno serissime difficoltà visto che, ad oggi se ne sono avvistati solo poco più di 140 esemplari, dei quali pochissime erano femmine, meno di dieci.
Noi credendo di aver scoperto tutto di questo pianeta, con presunzione, cerchiamo altre forme di vita, senza pensare che esistono ancora tantissime specie che non conosciamo sulla terra!