Alla fine del primo tempo della gara di ieri contro la Sampdoria, negli occhi dei tifosi azzurri c’erano 45 minuti di nulla quasi assoluto: il lauto pranzo domenicale sarà rimasto sullo stomaco a molti; azzurri incapaci di creare pericoli e blucerchiati meritatamente in vantaggio. Il gol di Jankto, favorito dall’incomprensibile immobilismo di Meret e dal buco a destra delle difesa partenopea, è stato meritato e sembrava che poche fossero le speranze di raddrizzare una gara che stava conducendo alla quarta sconfitta interna stagionale.
Fortunatamente Gattuso è riuscito a pescare dalla panchina i due giocatori che avrebbero ribaltato e vinto la gara: fuori Politano e l’inguardabile Fabian e dentro Petagna e, soprattutto, il Chucky Lozano. Il messicano, tolti i panni di un innocuo bambolotto, mostra finalmente perchè si era portato addosso quel soprannome: la “bambola assassina”.
Il motivo per il quale non sia lui, ma altri, titolare inamovibile è un mistero, o forse non lo è ma i tifosi azzurri restano aggrappati sempre a romantiche bandiere (che, sia ben chiaro, continuano a sventolare altissime) senza volersi rassegnare agli anni che passano e ai giocatori che cambiano. Siamo convinti che mister Gattuso abbia imparato la lezione: avrebbe cambiato almeno otto giocatori se avesse potuto (imbarazzante presentare un Ghoulam che, lo ripetiamo, a certi livelli non è un valore aggiunto, Di Lorenzo che pare svuotato di energie anche per mancanza di sostituti….), immaginiamo le urla del buon Rino negli spogliatoi.
Sta di fatto che i messicano affonda la sua lama nel fianco della difesa doriana, capovolgendo l’esito del match in venti minuti.
Dapprima pareggia: bella combinazione Insigne-Mertens sulla sinistra (unica giocata di rilievo dei due reduci del tridente sarriano), cross al bacio del belga e zuccata da centravanti di Lozano che fa 1-1 dopo pochi minuti nella ripresa.
L’inerzia della gara cambia di botto, la Samp arretra, si preoccupa, Manolas e Koulibaly annullano qualunque velleità offensiva dei genovesi e il Napoli attacca con convinzione. Nulla di trascendentale, sia ben chiaro, ma almeno si ha l’idea di una squadra che ha voglia di cercare i tre punti. Ci prova ancora l’ala centroamericana, con un diagonale bello e preciso…fin troppo…la palla coglie in pieno il palo. Ma ormai il gol del ribaltone sembra nell’aria e arriva poco prima della metà del tempo. Il Chucky punta e supera Augello mettendo il turbo, perfetto cross per Petagna che la spinge dentro di testa.
A questo punto la gara sembra finita: gli ospiti non hanno la forza di reagire e i padroni di casa potrebbero segnare il terzo gol, ma senza trovarlo e così la contesa scivola via, senza ulteriori sussulti, fino alla fine.
Tre punti fondamentali: non era facile dopo le fatiche di coppa (a proposito, sarà il Granada la prossima avversaria in EL): terzo posto, sempre in attesa del ricorso per la gara con la Juve, e all’orizzonte due gare complicatissime, entrambe in trasferta, contro Inter e Lazio.
Prendere punti in queste due partite sarebbe fondamentale, anche il vista del calendario che, fino alla fine del girone di andata, sembra abbastanza agevole.