L’acqua costituisce circa l’80% del corpo umano e la sua assunzione è determinante per rimanere in salute. Chiariamo che non esiste un’acqua “migliore di tutte le altre” ognuno può trovare quella più consona alle proprie esigenze.
C’è una misura precisa che consente di identificare e misurare concretamente le qualità dell’acqua: il residuo fisso.
Per disdricarci in questo mondo tanto semplice quanto complicato, chiediamo aiuto a chi queste cose le sa e precisamente a: acque minerali d’Italia
Il residuo fisso serve ad indicare la parte “solida” dell’acqua, cioè la quantità di sali minerali presenti, dopo la completa evaporazione dell’acqua che è stata portata a ebollizione ad una temperatura di 180°C. Più questo valore (espresso in mg/l) è elevato, più sali minerali sono disciolti in un litro. Un’unica avvertenza, importante e determinante: ognuno di questi elementi, come le mille sostanze del nostro organismo, se assunto in dosi insufficienti o eccessive, perde la sua efficacia e può persino essere dannoso, conviene ricordare che “acqua leggera” e “acqua pesante” hanno entrambe lo stesso peso.
Non serve una laurea in chimica per leggere le etichette delle Acque Minerali. Ecco una rapida guida sul come interpretare le voci al momento di decidere l’acquisto.
RESIDUO FISSO ( R F )
Il residuo fisso è come il DNA dell’acqua. Misurato in mg/L rappresenta la quantità di minerali che rimane dopo l’evaporazione di un litro d’acqua a 180°C.
VALORE PH (PH)
Il pH indica l’acidità e la basicità dell’acqua a secondo che sia, rispettivamente sotto o sopra un valore di 7.0
SODIO (NA)
È un valore fondamentale per il buon equilibrio del nostro metabolismo. Va assunto nelle giuste quantità. Le acque minerali iposodiche cioè con Sodio inferiore a 20 mg/L .
CALCIO (CA)
Anche l’acqua è una valida fonte di Calcio, il minerale più presente nell’organismo umano, determinante per la formazione del tessuto osseo, il mantenimento delle membrane e delle sostanze intracellulari. Le acque minerali calciche sono indicate anche per chi è intollerante al latte e, nonostante i luoghi comuni, non aumentano l’incidenza di calcoli renali.
I NITRATI
Sono composti presenti nelle acque sia per effetto di fenomeni naturali che come conseguenza delle attività dell’uomo, come per esempio i trattamenti di fertilizzazione dei terreni o l’infiltrazione di acque di scolo. Il limite di concentrazione è di 50mg/l. Tuttavia per i neonati è consigliato l’uso di acqua con valori inferiori a 10 mg/l.
IL POTASSIO (K)
Il fabbisogno giornaliero può essere garantito dall’alimentazione in quanto è presente in alimenti e bevande in forma ionica che è facilmente assimilabile. Entra nelle reazioni cellulari ed è importante per la conducibilità dello stimolo nel sistema nervoso. L’alterazione del contenuto in potassio nell’organismo può causare disturbi della funzionalità muscolare e cardiaca.
IL MAGNESIO (MG)
Indispensabile all’organismo umano perché entra a far parte dei sistemi metabolici ed interagisce con molti ormoni e fattori di crescita, la sua carenza può ridurre il tono muscolare e causare crampi. Un’elevata concentrazione di questo sale conferisce all’acqua proprietà lassative
IL BICARBONATO (BI)
Proviene per lo più dalla dissoluzione di rocce calcaree e dolomitiche, ma anche da rocce silicatiche, per azione dell’acqua piovana di infiltrazione, spesso ricca di anidride carbonica. Quando il tenore di Bicarbonato è superiore a 600 mg/L sull’etichetta può essere riportata la seguente indicazione “Contenente Bicarbonato”. Le acque contenenti Bicarbonato, bevute durante i pasti, possono favorire la digestione.
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UBICAZIONE SORGENTE
Come per molti cibi, è utile sapere da dove proviene l’acqua. Per avere garanzia di purezza dal punto di vista chimico e ambientale.
DATA DI SCADENZA
L’acqua minerale, come tutte gli alimenti, ha una data di scadenza che ne indica il limite massimo per il consumo. Con il passare del tempo, per esempio le Acque frizzanti riducono la loro effervescenza.