Il mistero di Lady of the dunes inizia a Luglio 1974. Gli Stati Uniti sono immersi in un’estate calda, ma non solo per il clima. È un’epoca segnata da cambiamenti sociali, tensioni politiche e lotte per i diritti civili. Il caso Watergate scuote il Paese dalle fondamenta, Nixon si avvicina al suo epilogo presidenziale, e la cultura popolare si muove tra i sobbalzi del rock e le ombre dei nuovi thriller cinematografici. L’America è un crocevia di luci e ombre, di speranze e segreti.
In un angolo remoto del Massachusetts, nella cittadina balneare di Provincetown, le dune che si affacciano sull’Atlantico sono teatro di un silenzio millenario. Quelle sabbie, modellate dal vento, nascondono una bellezza naturale che si scontra con una verità agghiacciante. È qui che il 26 luglio una passeggiata tra le dune svela uno degli enigmi più oscuri della storia criminale americana.
Una giovane donna, senza nome, senza volto, e senza passato, diventa Lady of the Dunes, il fantasma di una spiaggia dimenticata. Ma chi era? E soprattutto, chi l’ha uccisa?
La scoperta del corpo di Lady of the Dunes
Quel pomeriggio, una donna passeggiava con la figlia tra le dune del Race Point, un’area remota e poco frequentata. I loro passi si arrestano quando scorgono qualcosa tra la sabbia: un corpo. Disteso supino, coperto in parte da un telo blu logoro, il cadavere appare in uno stato di decomposizione avanzata. L’aria è intrisa di un odore dolciastro e acre, segno che la morte risaliva a giorni, forse settimane prima.
Il volto della donna è irriconoscibile: sembra essere stato colpito con estrema violenza, tanto da rendere impossibile identificarla. Ma non è tutto. Le mani erano state mozzate all’altezza dei polsi, forse per evitare che le sue impronte digitali potessero rivelare la sua identità. Una ferita al collo suggeriva un tentativo di decapitazione, non riuscito, mentre un foulard era stato delicatamente annodato intorno alla testa, quasi a mascherare l’orrore.
Vicino al corpo, nessun segno di lotta. Era come se fosse stata uccisa altrove e poi portata lì, abbandonata in quel luogo remoto con una precisione inquietante.
L’indagine: tecnologia e limiti degli anni ’70
Le indagini partirono subito, ma le tecniche investigative dell’epoca erano lontane dalla precisione della scienza forense moderna. Nel 1974, il DNA era un concetto astratto, e le autopsie si concentravano su cause di morte evidenti. Nel caso di Lady of the Dunes, la causa ufficiale fu stabilita come un trauma cranico: un colpo brutale alla testa con un oggetto contundente. Ma il resto del corpo raccontava una storia più complessa.
La polizia cercò di identificare la donna basandosi sulla ricostruzione del viso con tecniche rudimentali. Le venne attribuita un’età compresa tra i 25 e i 40 anni, con lunghi capelli castani raccolti in una coda. Indossava jeans Wrangler e una bandana blu: abiti comuni per quell’epoca. Non c’erano segni che indicassero una violenza sessuale, ma gli indizi lasciavano intendere un omicidio premeditato.
Le ipotesi
Le teorie si moltiplicarono. Era una turista? Una prostituta? Una criminale? Si ipotizzò persino che fosse stata coinvolta in attività mafiose, data la brutalità del delitto e la rimozione delle mani. La sua identità rimaneva un enigma, e l’assenza di testimoni complicava ulteriormente il caso. La comunità di Provincetown, piccolo paradiso marittimo, entrò in uno stato di tensione: il killer poteva essere uno di loro?
Nel corso degli anni, la polizia cercò di collegare Lady of the Dunes a decine di donne scomparse. Ogni pista sembrava portare a un vicolo cieco. Eppure, come spesso accade nei casi irrisolti, i dettagli più banali nascondevano i misteri più profondi.
Hollywood e un dettaglio inquietante
Passano gli anni, ma la storia non si dimentica. Nel 2015, un autore noto per le sue teorie originali, Joe Hill, il figlio dello scrittore Stephen King, avanza una possibilità incredibile. Guardando il celebre film di Steven Spielberg Lo Squalo, girato proprio nel 1974 a Cape Cod, Hill nota una comparsa sullo sfondo: una donna con jeans Wrangler e una bandana blu, seduta sulla spiaggia. Poteva essere Lady of the Dunes?
L’idea che la vittima potesse essere immortalata nel film aggiunse un’aura surreale alla vicenda. Tuttavia, nessun legame definitivo venne stabilito tra la donna nel film e il cadavere nella sabbia.
Una svolta moderna
Nel 2022, grazie alle moderne tecniche di analisi del DNA, si è finalmente giunti a una rivelazione. Il corpo venne identificato come quello di Ruth Marie Terry, una donna di 37 anni originaria del Tennessee. Ruth era scomparsa nel 1974, e la sua famiglia non aveva mai smesso di cercarla. Tuttavia, l’identificazione della vittima aprì nuovi interrogativi: chi l’aveva uccisa? E perché?
Le indagini recenti hanno puntato l’attenzione su Guy Rockwell Muldavin, un uomo che aveva sposato Ruth poco prima della sua morte. Muldavin era un personaggio ambiguo, con un passato segnato da episodi di violenza e sospetti crimini. Sebbene deceduto nel 2002, molti ritengono che sia lui l’autore dell’omicidio.
Un mistero eterno
Anche con un nome, Lady of the Dunes rimane un simbolo di mistero. La sua storia è un promemoria della fragilità della giustizia, ma anche della determinazione delle persone a cercare risposte, anche dopo decenni di silenzio. Le dune di Provincetown custodiscono ancora i loro segreti, ma la verità, come il vento, non può essere nascosta per sempre.