Le 13 rampe di Sant’Antonio a Posillipo, sconosciute ai turisti ma famosissime tra i cittadini (che le le chiamano anche “‘e tridici discese“), hanno un panorama mozzafiato, insomma potremmo tranquillamente dire che è la vera “cartolina di Napoli”
Le rampe prendono il nome della chiesa santuario del luogo, dedicata proprio a Sant’Antonio.
La loro costruzione avvenne durante il viceregno spagnolo, fortemente voluta da Ramiro de Guzman duca di Medina de las Torres: a testimonianza, una lapide che riporta una iscrizione in latino posta sulla I rampa.
Il percorso iniziava da Piazza Sannazaro, salendo verso l’attuale Posillipo per rendere l’itinerario più agevole a tutti coloro che si incamminavano verso il complesso religioso, all’epoca meta di pellegrinaggio.
La chiesa, infatti, era stata fondata nel 1642 ma, inizialmente, i frati conventuali avevano edificato semplicemente una piccola metratura corredata di un mini-convento con la funzione di sanatorio. Solo successivamente si proseguì con l’ampliamento della strada e con la costruzione delle rampe; l’edificio religioso, nel frattempo, divenne santuario, allargando anche il convento. In seguito fu edificato anche il campanile, con la cuspide in stile barocco, quattro anni dopo, nel 1775 , fu edificato il chiostro, mentre il piazzale panoramico odierno risale a gli anni anni ’70.
Le rampe sono state costruite con strade strette, brutte curve a gomito . Forse anche per questo le tredici scese sono rimaste fino ad oggi un posto tranquillo.
Sono un posto proverbialmente “romantico” per i napoletani, proprio per il silenzio e la scarsa frequentazione. In cima alle 13 scese vi è la terrazza, un posto unico, dove una volta ammirato il panorama, non puoi fare a meno di fotografarlo e farti un Selfie con il meraviglioso sfondo .