Ogni tanto ne eleggeva una, a suo giudizio insindacabile e ne decideva la vita e morte ”su celluloide”. Andy Warhol, la superstar della superstar amava creare dal nulla delle star.
Il potere di nomina per cui tutti devono avere successo, anche solo per “quindici minuti”.
Andy pescava a piene mani tra le persone comuni, dalla strada, dal contesto LGBTQA+ ovunque intravedesse un talento o una “sorprendente normalità”, ragazzi e ragazze disadattati, con spesso problemi di droga, ma tutti con un carisma innato. Attori improvvisati nei suoi innumerevoli film underground, modelli dei dipinti, aiutanti nel suo lavoro o semplicemente personalità da ornamento nella sua Factory.
Una fucina di talenti brevi che arricchivano esclusivamente “ l’Andy mentore” oltre che il suo sconfinato ego.
Molti di loro dopo hanno tentato la carriera artistica, scritto libri o altro, e i pochi sopravvissuti sono ricordati solo per essere stati le Superstar di Andy.
Tra le tante ne ho scelte cinque, per altrettante monografie: Nico, Ultra Violet, Brigid Berlin, Candy Darling e Viva.
Viva (vero nome Janet Susan Mary Hoffman) nata nel 1938 è una delle poche superstar di Andy W. ancora in vita.
Viva, l’attrice, la modella e l’artista che divenne famosa come musa di Andy Warhol alla fine degli anni ’60. L’educazione di Viva si svolge nelle scuole cattoliche. Entrata all’università, trascorse un anno a Parigi dove cercò di diventare una pittrice. Alla fine ritornò negli Stati Uniti nei primi anni ’60 per tentare di diventare un’illustratrice di moda. Viva abitava con un fotografo ed era vicina al mondo dell’arte. Insomma tutto girava intorno al settore artistico.
Fu la protagonista femminile di una serie di film porno soft intenzionalmente amatoriali di Warhol che sono stati presentati un paio di anni fa al festival di TriBeCa nella loro versione originale da sedici millimetri. Viva ha ricoperto in mezzo secolo varie arti tra cui pittura, scrittura e musica.
“Lavorare con Andy, a volte è stato divertente”, ha detto. I suoi film, dopotutto, le avevano dato la possibilità di “fare quello che avevo paura di fare”. “Warhol poteva essere cattivo” ha anche spesso dichiarato. A voi decifrare queste frasi criptiche.
E poi: “metteva sempre tutti gli uni contro gli altri”diceva spesso Viva. “Creava sempre divisioni”.
Il suo primo libro , “Superstar: A Novel”, fu pubblicato nel 1970, un’autobiografia romanzata su una frequentatrice molto bistrattata di una “fabbrica”.
Chissà a quale “ factory” si riferiva, aggiungerei!
Il suo breve libro di memorie, “Leaving the Chelsea With Egg” è un sunto della sua vita, davvero molto intimo di cui lei poi si pentì di averlo fatto pubblicare.
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