Chi ama la pesca in mare sa bene che le nostre coste offrono davvero tante opportunità diverse. Non importa se ti trovi in Liguria o in Sicilia: ogni zona ha le sue particolarità e richiede tecniche specifiche per portare a casa una bella pescata. Ma prima di vedere nel dettaglio le tecniche più usate, è importante capire quanto la pesca possa fare bene al nostro corpo.
Pesca e movimento: un’attività per mantenersi in forma
Durante una sessione di pesca il nostro corpo è sempre in movimento. Che si tratti delle lunghe camminate sulla spiaggia per il surfcasting o degli spostamenti continui da uno spot all’altro, il pescatore è sempre attivo. Anche le ore passate in piedi migliorano la postura e la resistenza, tanto che l’attività motoria è considerata indispensabile per la nostra salute.
Non serve essere atleti: anche la pesca più statica come la bolognese richiede attenzione alla postura e piccoli movimenti continui che, alla lunga, contribuiscono al nostro benessere fisico: l’importante è mantenere un’attività costante e regolare, alternando magari le varie tecniche per stimolare diversi gruppi muscolari.
La pesca con la bolognese dal porto alla spiaggia
La pesca a bolognese è una delle tecniche più amate dai pescatori italiani, soprattutto perché può essere praticata praticamente ovunque: dai porti alle spiagge, fino alle scogliere. Il bello di questa tecnica è che non richiede attrezzature costosissime e permette di pescare diverse specie di pesci, dalle orate alle spigole.
Quello che serve è una canna lunga, di solito tra i 6 e i 7 metri, che permette di tenere il galleggiante lontano dalla riva dove l’acqua è più profonda e i pesci sono meno diffidenti. La cosa più importante è imparare a gestire bene il galleggiante: deve essere sempre in tensione e bisogna capire subito quando un pesce abbocca.
Le esche più efficaci sono sicuramente il bigattino e i vermi di mare, ma anche i gamberi funzionano molto bene. Il trucco è variare spesso: se vedi che dopo un po’ non abbocca nulla, prova a cambiare esca e vedrai che la situazione migliorerà.
Il surfcasting per pescare di notte dalla spiaggia
Il surfcasting è la scelta ideale per chi ama pescare nelle ore notturne, quando i pesci si avvicinano alla riva per cacciare. Oggi si trovano ottime canne da surfcasting in offerta che permettono di iniziare senza spendere troppo. La tecnica richiede lanci lunghi per superare le onde e raggiungere le zone dove si nascondono orate, spigole e mormore.
A differenza della bolognese, qui non si usa il galleggiante ma dei piombi che tengono l’esca ferma sul fondo. Come esche vanno benissimo i vermi americani e i granchi, ma anche i cannolicchi e le cozze sgusciate possono dare ottime soddisfazioni.
La pesca a spinning
La pesca a spinning dalla costa è perfetta per chi ama uno stile più attivo e dinamico. A differenza delle altre tecniche, qui il pescatore è sempre in movimento alla ricerca dei predatori. Si usano artificiali come metal jig e minnow che, recuperati in modo corretto, imitano il movimento dei pesci foraggio attirando spigole, serra e altri predatori.
Il bello dello spinning è che permette di coprire ampie zone di mare in poco tempo: basta cambiare spot se non si hanno abboccate. È una tecnica che richiede un po’ di pratica nel gestire il recupero, ma una volta imparati i movimenti base diventa davvero coinvolgente. La mattina presto e il tramonto sono i momenti migliori, soprattutto quando il mare è poco mosso e si vedono i pesci cacciare in superficie.