Spesso quando arriva un animale in famiglia (cane, gatto ecc.) ci preoccupiamo (giustamente) principalmente dell’accudimento giornaliero e delle prime cure veterinarie, trascurando e dimenticando un minuscolo apparecchio che è determinante, invece nella vita di animali che potrebbero smarrirsi: il microchip.
Come è costituito?
Si tratta di apparecchi “passivi”, ossia che non contengono fonti di energia, della grandezza di un chicco di riso sono costituiti da un involucro di vetro, contenente un nucleo in silicio, un nucleo di ferrite circondato da un filo di rame ed un condensatore.
Il chip contiene i circuiti elettronici che trasmettono al lettore il numero di identificazione; avendo delle dimensioni che superano di pochissimo i 10 mm di lunghezza per 2 mm di diametro viene inoculato con una siringa monouso.
La presenza di questo microscopico apparecchio non danneggia assolutamente l’animale, ma ne garantisce il riconoscimento e la provenienza.
In genere dopo l’impianto viene avvolto da tessuto connettivo che ne limita lo spostamento. In Italia, tendenzialmente, viene applicato alla base del collo (al garrese per intenderci).
Quali animali d’affezione devono essere microchippati?
Nel 1991 con la legge 281 si istituì l’anagrafe canina e dal primo gennaio 2001 è obbligatoria la microchippatura dei cani.
Attualmente Per gli animali d’affezione (anche nuovi) è obbligatorio per un monitoraggio del territorio microchippare cani, ma anche gatti e furetti, se necessitano del passaporto europeo.
Molti enti si sono battuti in questi anni per rendere obbligatorio il microchip anche in altre specie animali ormai diffuse nelle nostre case, come i conigli, questo sarebbe fondamentale non solo in caso di smarrimento, ma soprattutto per ridurre notevolmente il tasso di cessioni / abbandoni.
Perchè è importante?
Immaginate di passeggiare con il vostro cane e che si spezzi il guinzaglio; il vostro cane spaventato si precipita in strada diventando un puntino lontano all’orizzonte… grazie al microchip chi trova il cane può risalire a voi e ricongiungervi.
Ma pensate anche a tutti gli animali abbandonati, potendo risalire al proprietario, anche se questo essere abominevole non vuole più “l’indesiderato” amico, sarebbe perseguibile penalmente; questo sarebbe un ottimo elemento dissuasore e farebbe si che personaggi senza scrupoli siano costretti a rivolgersi ad enti ed associazioni per “legali” cessioni.
Dove e quando?
Potete microchippare i vostri pet sia privatamente dal veterinario di fiducia che, a pagamento, accede ad un portale condiviso con l’anagrafe; oppure farlo in via gratuita presso le asl veterinarie di competenza. Inoltre, spesso, vengono svolte campagne di sensibilizzazione itineranti, durante le quali delle camionette della asl veterinaria applicano nelle piazze il microchip gratuitamente.
Che aspetti? microchippare è un dovere per te, un diritto per il tuo migliore amico!