Parlaci di te
Ciao a tutti! Sono Silvia Rossi ed ho 38 anni, ma per questione in parte di privacy, ed in parte per sovraffollamento di omonime in rete, ho scelto di farmi conoscere con il pseudonimo di Isabella Canalgrande. Sono nata e cresciuta a Vercelli, ma più avanti, a fine studi, mi son trasferita a Padova per poter raggiungere il mio compagno ed attualmente mio marito e poter finalmente costruire la nostra famiglia.
Tutt ora sono una casalinga, anche se io e la cucina abbiamo pessimi rapporti, non so ancora per quale oscuro mistero… ogni volta che faccio le carote in padella e ci sto dietro… le brucio ogni volta, sono la mia nemesi!
Tornando seria, sono mamma da quattro anni, e già dai primi anni progetto quali cosplay creare alla mia cucciola per ogni volta che mi segue in fiera.
Da quanto tempo fai cosplay e quali hai realizzato fino ad ora?
Il mio primissimo cosplay fu nel 2003, quando andai alla mia prima fiera del fumetto a Milano assieme al corso serale di fumettistica che seguivo. Ci hanno portato di venerdì e non sapendo cosa aspettarmi ero andata in borghese, pensavo di trovare semplicemente stand delle case editrici e fumetterie, ma già arrivando alla stazione vedevo passarmi affianco diverse persone già parzialmente vestite ed era già in fibrillazione di mio in quanto fino a quel momento i panni dei miei eroi li vestivo solo a carnevale ed era frustrante. Non appena sono arrivata in fiera e mi hanno spiegato chi erano i cosplayer ed il loro mondo mi ricordo di essermi messa a piangere dalla gioia, mi sono sentita subito come a casa, e dato che quel giorno ero legata con la visita scolastica ci sono tornata il giorno dopo assieme ad altri due amici che volevano anche loro approfondire, e ci sono tornata… in cosplay. Anche se molto abbozzato dato che l’ho cucito in una notte, con quello che avevo in casa, ed all’epoca ero ancora abbastanza scarsa con la manualità, ma portai Card captor Sakura con tanto di clowcard stampate in nottata con l’abito da pipistrello, ero probabilmente inguardabile e totalmente alle prime armi, tantè che non ho nemmeno una mezza foto di quella giornata, ma salii sul palco affianco a tantissimi altri e quello fu l’inizio di tutto, da li ogni anno mi presentavo a tutte le fiere che venivano fatte a Milano. Era la più facile da raggiungere per me in quel periodo, e portai il Corvo, esperienza memorabile dato che con trucco e parrucco nessuno si voleva sedere vicino a me in treno, deterrente perfetto per malintenzionati, Poi ho creato il costume della fatina della neve Sugar assolutamente da dimenticare da quanto ero orribile, e poi arrivò il personaggio perfetto… la vampira Rigel, dal manga italiano interlunium.
Fa strano ma ancora oggi, se metto Rigel, tutti gli altri cosplay anche più elaborati è come se non ci fossero mai stati. Comunque dall’anno in cui creai Rigel fu l’anno in cui nacque Isabella Canalgrande, entrando a far parte del mondo tenebroso di Camarilla Italia Milano, associazione italiana di giochi di ruolo dal vivo su Vampiri, e da quel momento ho iniziato ad essere un Original, un cosplayer di un personaggio plasmato dalle mie mani che anno dopo anno si è arricchito e consolidato talmente tanto che anche quando ho smesso di giocare ai live, ha continuato a vivere e seguirmi alle fiere divenendo per me, a tutti gli effetti, un cosplay come tutti gli altri, con un preciso copione da seguire, un carattere da mantenere.
Nel mentre ho creato anche altri Cosplay come Myra dal manga italiano di Somnia, ho realizzato Lyanna Stark dal trono di spade ed anche Boa Hancock di One Piece, seppur una versione doll della Bandai in abito da sposa cinese rosso, La cerva d’oro di Cerinea, dalla mitologia greca, Espeon dai Pokemon, Takisis che è una Nekomimi, Sonea, dal romanzo della corporazione dei Maghi, Aro e Didime Volturi dalla saga twilight, La gazza Ladra dal mondo Steampunk, Visas Marr dall’universo di star wars, alice nel paese delle meraviglie, cappuccetto rosso, il lupo cattivo di cappuccetto rosso, SOS Cosplay, e molti altri che non nomino ancora perché sono stati realizzati ma ancora non indossati per mancanza di tempo e possibilità. Credo… di averli elencati tutti, ma potrei sbagliare non avendo foto di tutti e quelli non proprio ben riusciti li ho volutamente dimenticati. >.<”
Come hai scelto il tuo nickname?
Isabella Canalgrande: Il nome completo sarebbe Silvia Isabella Nara Canalgrande. Non è altri che il mio personaggio di gdr meglio riuscito in tutti gli anni di gioco tra land Online e gdrLive. E’ un personaggio a cui mi sono sentita subito legata, e come descritto sopra è il personaggio che mi ha regalato la mia svolta definitiva, il mio balzo nel vuoto e creare tutto un mondo nuovo.
E’ un nome melodico, piacevole da ascoltare… anche se diversi presentatori lo sbagliano durante le gare chiamandomi Casalgrande o Calagrande, si… è successo più volte ma ci rido sopra perché lo trovo comunque divertente… fino ad un certo punto ovviamente. E’ un nome e cognome unico che mi permette di esser trovata facilmente non essendoci omonime, l’esatto opposto estremo del mio reale nome!
Perché, a differenza di molti altri cosplayer, hai deciso di realizzare soprattutto “original”?
Ho scelto di concentrarmi sui Cosplay Original in quanto mi consente di spiegare le ali e lasciare piena libertà alla mia fantasia e soprattutto di esplorare nuove o vecchie tecniche di sartoria che più mi intrigano, adoro le sfide ed a volte succede che adocchio personaggi di anime che hanno abiti particolarmente complessi e stuzzicano il mio interesse a tal punto da volerli realizzare, e purtroppo quelli che mi attirano non sono MAI abiti semplici che basta modificare un capo già esistente e via.
Sono sempre il più complicati ed ingombranti possibili, ma non avendo un lavoro non posso permettermi di realizzarli così come si vedono, ed ovviamente a farli diversi poi ci sono sempre chi ti fa venire il sangue amaro e ti fa perdere la voglia di continuare.
Poi sinceramente… io sono diplomata in moda ed ho sempre voluto fare la costumista ed esser legata a dover creare un modello preciso disegnato da qualcun altro, mi sento un po’ come… incatenata e ciò mi rende la realizzazione noiosa, facendomi perdere anche la voglia di indossarlo, mentre un original c’è tutto un intero rito di creazione, mentre creo il disegno inizio a comprendere in quale mondo collegarlo, se ispirato a qualche anime, film, romanzo ecc.… o se appartiene all’outfit di isabella stessa.
La storia che ha quell’abito ed il personaggio… il suo carattere, e man mano che lo realizzo mi immedesimo nel personaggio ritrovandomi quindi a modificare e stravolgere l’intero modello anche a metà opera per adattarlo meglio e migliorarlo. Mi ricordo che ad un abito che era praticamente finito ho strappato via una manica malamente rompendo anche la stoffa perché così esprimeva meglio il personaggio, insomma… il Cosplay è un gioco di ruolo… dove ognuno sceglie il personaggio da interpretare, da far rivivere, ed io non mi trovo a mio agio con personaggi creati da altri, a meno che non li sento particolarmente affine al mio carattere.
Realizzi da sola i tuoi cosplay o preferisci comprarli/commissionarli?
A livello sartoriale… si, li realizzo interamente io, ma per alcuni oggetti e rifiniture che richiedevano altre abilità come la decorazione delle corna della cerva di Cerinea mi ha aiutato un’amica, o la protesi felina per la Nekomimi l’ho ordinata ad una ragazza che fa appunto protesi facciali.
Come detto prima non ho un lavoro, dunque non potrei mai permettermi di commissionare a qualcuno un cosplay intero, anche se vorrei davvero tanto, per esempio se avessi la disponibilità commissionerei volentieri un paio di armature in foam per me, ci sono un paio di personaggi che vorrei assolutamente portare in armatura ma non sono proprio in grado di crearmele io.
Oppure vorrei davvero tanto delle ali meccaniche per altri miei progetti, e probabilmente se avrò in futuro la disponibilità… le commissionerò a qualcuno che ha la capacità di crearle come servono a me.
Cosa pensi si chi ha fatto una scelta diversa dalla tua?
Nulla… non penso a nulla in particolare se non che vorrei chiedere il contatto dell’artigiano che ha realizzato l’abito o l’oggetto che quel cosplay sta indossando, così da poterlo seguire anche io, osservare tutte le sue creazioni e sognare di poter avere un giorno la possibilità di poter chiedere anche io qualcosina per me.
Hai un progetto che hai particolarmente a cuore?
Oh si… è un Furry completo, il progetto più complicato e lungo che potessi mai creare, e forse non vedrà mai realmente la luce, curioso di sapere di cosa si tratta? Beh… tieniti forte…
Grifone! E non parlo di Minosse di lost canvans… no no, io parlo proprio dell’animale mitologico metà aquila e metà leone!
Dal mondo di Wizdoms di Nagabe, Un grifone aristocratico in abiti old dandy. Un fumetto davvero meraviglioso per me, ma ho molti impedimenti, come per l’appunto la realizzazione di queste enormi ali, la testa e le mani da aquila, ed il corpo da leone. Però… gli abiti sono già pronti.
In quale cosplay invece, non ti vedresti proprio?
Mh… avrei voluto tantissimo realizzare l’intero guardaroba di card captor Sakura… voglio realizzare TUTTI gli abiti che compaiono dell’anime e manga, il problema è che io proprio non ci sto col personaggio, maaaa… forse tra qualche anno, potrà mia figlia <3
Secondo te è giusto guadagnare con il cosplay?
Dipende: Se sei un artigiano o comunque davvero capace di creare ciò che prometti, allora non lo trovo sbagliato, certo c’è chi ne approfitta e fa come i grandi marchi… ovvero un rincaro sul prezzo effettivo tra materiale e ore di lavoro, solo perché è oramai un volto e nome conosciuto quasi a livello celebrità tra i cosplayer, e questo non lo trovo giusto.
Io stessa ho creato diverso cosplay per altre persone ed ammetto che la parte Maschile non mi viene molto bene, ma sono solita metterlo subito in chiaro se chi chiede è un ragazzo/uomo, che ho ancora difficoltà a livello maschile e non sempre può venire bene, a meno che non siano modelli proprio base. Per esempio ho realizzato l’abito da ballo femminile di ciel di black Butler, ho realizzato una giacca classica da uomo per un dottor Who, ho realizzato Ezio Auditore da assassins creed ed Altair dalla stessa serie, Miss Fortune Pirata da LOL, la dea Diana dai miti e leggende greche, il Pokemon umbreon, dark Phoenix dai x-man, ed ultima mia creazione… Mujika da the promise neverland, ahhh quanto ho amato fare quella spiga gigante bianca XD.
Insomma anche io creo più che volentieri i cosplay per chi me li chiede, a volte mi danno modo di creare abiti che io potrei solo sognarmeli dato il costo dei materiali base, o mi danno modo di provare dei cartamodelli con particolari lavorazioni che mi stuzzicavano la creatività o sfidavano la mia pazienza, e non ci trovo nulla di male se oltre al costo materiale chiedo anche qualcosina in più per il mio tempo.
Secondo te ci sono dei casi dove non lo sia?
Non saprei, magari nel caso che l’artista/artigiano/cosplayer decida di partecipare ad un evento o progetto di beneficenza o solidarietà, li direi che non trovo idoneo ricevere alcun rientro economico, dato che tali eventi non sono a scopo di lucro.
Come detto realizzi, quasi esclusivamente, original; secondo alcuni snaturano il senso del cosplay, tu come la pensi?
Come ho spiegato alla fine del punto 4, il cosplay è letteralmente Giocare un ruolo, un personaggio. Poi che questo personaggio sia creato da un mangaka famoso, da uno scrittore in voga o semplicemente da un giocatore di ruolo, secondo me uno non è più… “vero” di un altro.
Secondo me chi snaturalizza i cosplay non è colui che ha la capacità e fantasia di crearsi un personaggio da zero con tanto di un intero background di come e dove è nato e di come ha vissuto fino ad oggi, con tutte le sue peripezie e disavventure e farlo vivere con la propria scelta di interpretazione, ma… non è facile renderlo realistico partendo da zero. Chi snaturalizza il cosplay è colui che indossa i panni di un personaggio e non sa nemmeno come rappresentarlo, non sa come si muove, quali sono le sue pose più ricorrenti perché venga riconosciuto, mi è anche capitato di incontrare qualcuno che ha portato un cosplay fantastico… perfetto, ma ammetteva che non sapeva nemmeno da dove arrivasse, semplicemente gli è piaciuta un’immagine trovata su internet e se lo era fatto, quest.
Io lo chiamo snaturalizzare il senso del cosplay, e spesso è il motivo per cui non me la sento di portare cosplay classici conosciuti, temo di non essere all’altezza nell’interpretarli, Per esempio Boa Hancock, io l’hò creata perché mi sono innamorata follemente del suo abito rosso con le fenici, ma non so quando lo riporterò ancora in fiera perché non riesco ad impersonarla al meglio, od almeno è ciò che sento io.
Secondo te che impatto hanno avuto i social network nella diffusione del cosplay?
I social network hanno avuto un alto impatto in quanto prima venivi a saperlo solo se frequentavi le fiere del fumetto o se seguivi determinati gruppi che non erano così tanto in vista, mentre ora ti ci imbatti ovunque, anche se non li cerchi ti ritrovi sempre qualcosa inerente al mondo cosplay, pure in alcuni TG è capitato che mandassero in onda dei servizi delle maggiori fiere del fumetto con tanto di intervista a cosplayer presi a caso tra i presenti (od almeno a quelli che davano il consenso) o mentre scorri articoli a caso sulle app di acquisti ecco che ti appare la parola cosplay su qualche parrucca o costume.
Ovviamente la diffusione così enorme ha avuto sia effetti positivi avvicinando altri appassionati al nostro fantastico mondo, ma anche negativi dato che molti erroneamente associano il cosplayer ad un qualcuno che fa qualcosa di… sexy, problema per la maggior parte per noi donne che ci ritroviamo persone che ci chiedono amicizie per motivi molto discutibili e ben poco carini, ho una lista di profili bloccati infinita, ignoranti che manco se gli spieghi il vero significato continua con le sue fantasie e li puoi solo bloccarli e concentrarti sui altri amici/conoscenti.
A quali eventi hai partecipato fino ad ora?
Dal 2003 fino al 2012 circa ho seguito quasi tutte le fiere che avvenivano a Milano, anche le più piccole, anche se non avevo ancora affermato il mio pseudonimo, e non sempre partecipavo alle gare dato che spesso il treno ritardava eh… nulla, arrivavo troppo tardi per l’iscrizione.
Poi ovviamente ho seguito la nascita della piccola ma graziosissima fiera Vercelli tra le nuvole, evento fumetti e cosplay nella mia città natale, ed una volta su invito ho partecipato anche alla fiera di Torino.
Nel 2006 ho avuto la possibilità di farmi l’intero weekend di Lucca fiere, ma essendo “nata” con la fiera di Milano, Lucca non suscitò in me tutto questo amore da tornarci durante la fiera, ma sicuramente ci tornerò in un weekend neutro dove potrò farmi un intero set fotografico tra le sue mura e centro.
Da quando sono a Padova invece seguo dal 2012 fino ad oggi Tutti in fiera, con la sua area comix, ho visto nascere il BeComix dove sono salita sul palco che avevo il mio bel pancione in dolce attesa, poi non mi perdo mai San Donà e quando riesco vado anche a Venezia/Mestre comix, insomma, sto nei dintorni per praticità, ed in un paio di occasioni sono riuscita a partecipare anche ad una edizione della sagra dei fumetti di Verona ed a Vicomix a Vicenza.
Qual è la tua fiera preferita?
La mia preferita rimarrà per ora MilanoComix, anche se non riesco più ad esser presente per via della distanza, ed inizio ad amare sempre più quelle vicino a me.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Di progetti ne ho davvero tanti!
Cosplay: ho 3 cosplay nuovi e pronti per esser portati sul palco, ma devo riuscire a trovare la fiera giusta a cui presentarli e soprattutto devo ancora riuscire ad immergermi nel personaggio, dato che 2 di questi non sono original ma personaggi di due anime differenti, mentre il terzo è Elisis, già descritta in principio, un original su Assassins Creed, ma non mi sento pronta a portarlo in quanto l’ho creato d’impulso, lo stesso momento che creai per un’amica Ezio ed Altair, ma personalmente non ho mai giocato ai videogiochi e non conosco il mondo che dovrei interpretare, dunque non me la sento ancora di indossarlo non sapendo ancora come muoverla.
Fiere: In futuro vorrei partecipare al Romix, per poter incontrare l’autrice del manga di Rigel interlunium, e poterla salutare con addosso l’abito della sua protagonista ❤ anche se in realtà ci siamo già incontrate e glie lo avevo già portato da vedere, ma al tempo era ancora imperfetto, abbozzato, ora è completo.
Poi vorrei partecipare alla fiera di Volterra così da poter portare la mia Didime Volturi e passeggiare per i vicoli della città con la corte dei Volturi, l’ho promesso all’organizzatrice e prima o poi riuscirò ad esserci!
Hai qualche aneddoto particolare che ti è successo in ambito cosplay che vuoi raccontarci?
Uno dei miei ultimi cosplay è nato proprio durante il Lucca comix del 2006, ma solo ultimamente ho avuto la possibilità di completarlo. Per ora si chiama semplicemente SOS Cosplay, e non è altro che un reale ed effettivo pronto soccorso per ogni cosplayer in difficoltà durante la fiera.
Quella fiera per quanto fu per me negativa: il mio abito preferito calpestato più volte dalla troppa folla, bucato dalla cenere di sigarette di persone cafone che non facevano attenzione, cuciture saltate sempre per via di pestoni vari e rovinato per via del terreno poco idoneo. Per non parlare di incrociare anche altri cosplayer che vedevo in lacrime perché la poca attenzione della folla ha contribuito al spezzarsi di parti di armature o armi delicate in foam, ed anche a volerli aiutare non sapevo nemmeno come fare, ed è così che iniziò lo studio di questo Original che non è un Cosplay di Gioco, ma un vero e proprio aiuto e supporto attivo per gli altri, ma non doveva essere qualcosa di arrangiato, doveva confondersi come un qualsiasi cosplay ma essere riconoscibile, avere una sua linea e storia, e così ho iniziato a studiarmi gli indumenti delle prime crocerossine vittoriane.
Da li il logo che avrebbe dovuto avere, ben chiaro sul significato così come ogni più piccolo dettaglio che dovesse accompagnarla, e così proprio durante la riapertura del Padova Comix, anche se ancora un poco imperfetto, ha fatto la sua prima comparsa SOS Cosplay, seguita dalla sua piccola aiutante minimè Lianna Canalgrande, mia figlia a cui in un paio di giorni le ho fatto un abitino simile al mio dato che voleva assolutamente seguirmi anche lei sul palco.
Hai mai partecipato a qualche contest cosplay?
Si, ho partecipato a moltissimi contest, ed in molti di questi ho anche vinto, principalmente per il miglior Original, ma sono riuscita a guadagnare anche il premio per il miglior femminile (Rigel, Boa Hancock), Per la miglior coppia (lupo e cappuccetto rosso, diana e la cerva, Dracula e la sua preda), ed anche piccole menzioni speciali
Hai mai partecipato come giurata a qualche manifestazione?
Si, Al BeComics del 2019 ero una delle giurate. E’ stata un’occasione davvero super emozionante seppur molto strana, abituata a partecipare come gareggiante la tensione e concentrazione è concentrata tutta in quei pochi minuti concessi sul palco, ed una volta che scendi puoi rilassarti in qualche angolino e riprendere fiato, ma quando sei un giurato la tensione rimane alta e costante.
Hai un peso enorme da sostenere delle speranze ed aspettative che intravvedi nei sguardi di ogni partecipante, in ogni loro gesto che sia sicuro e preciso dalle mille prove a quello tremolante di chi è alle prime armi. Saper gestire la propria valutazione a livello si professionale ma tenendo conto di tanti piccoli elementi, io ovviamente ero li in qualità di costumista, quindi valutavo principalmente la qualità sartoriale dei abiti e dei ritocchi, quando salivano personaggi unicamente in armatura potevo ammirarli ma nel mio campo avevo ben poco da valutare, ma a volte anche quel poco… può essere vincente.
Insomma è stato molti istruttivo su come si coordina una giuria e mi ha fatto capire come migliorare quando sono io la concorrente.
Hai mai presentato un evento cosplay?
No mai, son troppo timida e quando divento nervosa inizio a balbettare, direi inadatta al ruolo di presentatrice.
Hai mai partecipato ad eventi all’estero?
No mai, e non penso di parteciparvi mai, non amo viaggiare.
Hai un profilo dove offri contenuti contenuti o chiedi di essere supportata per i tuoi progetti?
Non ancora, mi trovo ancora a disagio all’idea di chiedere supporti economici così, mi sembra quasi come se chiedessi l’elemosina, anche se ci sto seriamente pensando a questa opportunità.
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