Ogni tanto qualcosa di buono viene fatto anche in Italia, infatti il 2 agosto la Camera dei Deputati ha votato l’approvazione della Legge del 2021 che vieta l’abbattimento brutale dei pulcini maschi.
La legge non entrerà in vigore entro il 2026 dopo estenuanti proteste e battaglie di numerosi enti animalisti, tra cui, in primo piano Animal Equality.
L’Associazione dal 2020 si batte strenuamente raccogliendo firme che hanno superato la quota dei 100.000 cittadini, stufi di vedere tritare vive tante piccole anime innocenti delle galline ovaiole, colpevoli solo di essere nati maschi.
Dopo nemmeno un giorno dalla schiusa dell’uovo, infatti, i maschietti vengono tritati o soffocati; il numero delle vittime è impressionante, in Italia parliamo di anche 40 milioni di soggetti all’anno.
Nonostante i più evoluti di noi vedano ogni vita come unica ed irripetibile, per la “catena” industriale non sono altro che scarto di produzione e vanno “fati sparire”.
Toccanti le parole di Alice Trombetta, direttrice esecutiva dell’Associazione Animal Equality Italia:
<< Gli animali sono esseri senzienti che non possono più essere solo considerati scarti industriali. L’uccisione selettiva dei pulcini maschi che avviene ogni giorno non sarà più considerata la normalità, e le istituzioni dovranno ora impegnarsi in questo percorso fondamentale per il progresso del nostro Paese e degli animali, sostenendo e accelerando l’implementazione progressiva di tecnologie in grado di mettere fine a questo abbattimento crudele sistematico>>.
Quali, quindi, le soluzioni? Eccone una proposta appunto dalla Trombetta:
<<Possono esserlo per esempio le tecniche e gli strumenti per il sessaggio degli embrioni in-ovo (cosiddetta “in-ovo sexing”), in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa.
A tale riguardo mi auguro si possano individuare presto le risorse utili all’avvio di pratiche innovative ed alternative, che salvaguardino il benessere degli animali, ha ricordato l’On. Francesca Galizia>>.
Certo, l’Italia è arrivata terza a questa decisione, infatti preceduta dai politici Francesi e Tedeschi, ma è comunque un traguardo.
Inutile dire che se vivessimo in un sistema non antropocentrico, ma ci sentissimo parte unica della natura e dessimo il giusto valore ad ogni vita non staremo nemmeno a parlare di “stordimento” o “morte dignitosa”, perché con i surrogati vegetali di oggi non ci sarebbe alcuna necessità di sfruttare, violentare, trucidare i nostri fratelli animali; la nostra piccola speranza è che questo minimo passettino possa avvicinarci a quella che sarebbe la scelta etica vegana e che possa sensibilizzare quante più persone possibili.