Yusuke Sakamoto, in arte Q-rais, nasce nel 1985 nella Prefettura di Tochigi. E’ un autore particolare , questo perchè anche se ha realizzato diversi manga di successo come Suna Usagi, Higuma e Cenerentola, non stiamo parlando di un mangaka , ma di un artista nato e cresciuto nel mondo dell’animazione. Sakamoto sin dal liceo realizza diversi cortometraggi da autodidatta, dopo essersi laureato all’università di Tokyo , grazie ad un talento fuori dal comune non fatica a farsi notare. Nel 2004 vince il prestigioso Digi Star Award per il miglior cortometraggio e due anni dopo il Kichijoji Animation Film Festival. Nel 2009 viene assunto dalla Tohoku Shinsha Film Corporation, nella divisione progettazione ed effetti artistici dove lavora fino al 2017. Durante questo periodo vince il Premio d’Eccellenza al sedicesimo Festival dell’Animazione Internazionale di Hiroshima e al DigiCon6.
Q-rais ha il grandissimo merito di portare al successo in occidente un manga yonkoma, un genere che non ha avuto mai un grande successo al di fuori del Sol Levante. Lo yonkoma è un particolare formato di striscia a fumetti diffuso in Giappone, composto da 4 vignette generalmente utilizzato per racconti umoristici. Segue una struttura denominata Kishōtenketsu che originalmente era utilizzata nella poesia tradizionale cinese per composizioni di quattro versi dove la struttura era divisa in un’ introduzione (kiku) , a cui seguiva lo sviluppo (shoku) , la svolta inaspettata (tenku ), ed infine la conclusione (kekku).
Nei fumetti yonkoma la struttura è applicata in questo modo:
- Ki – La prima vignetta costituisce l’introduzione e la base della storia e definisce l’ambientazione.
- Shō – La seconda vignetta sviluppa la storia sulle premesse della prima. In genere non si verificano eventi significativi.
- Ten – La terza vignetta rappresenta il culmine della storia, in cui si verifica uno sviluppo imprevisto.
- Ketsu – La quarta vignetta è la conclusione, in cui si vedono gli effetti degli avvenimenti raccontati nella terza vignetta.
Lo Sfigatto potrebbe sembrare il più tipico degli yonkoma, ma ad una lettura più attenta si capisce che non è così. Anche se la struttura Kishōtenketsu viene rispettata dalle strisce di “Nekonaughey” l’opera sembra derivare da un linguaggio particolarmente moderno e da un ritmo tipico dei meme, ma elaborato e fatto proprio dall’autore. “La lettura”sarà particolarmente congeniale al lettore occidentale abituato ai fumetti nostrani, anche che le “strisce” sono sviluppate verticalmente.
Le storie hanno come protagonista un felino perseguitato dalla sfortuna, lo Sifgatto, un gatto pasticcione che ha stregato il Sol Levante che arriva in Italia grazie a Star Comics (136 pagine, 12 euro).
Il manga è diviso in capitoli che raccolgono le strisce pubblicate dove l’autore riesce nell’obiettivo di divertire il lettore mostrandoci le disavventure del protagonista, disavventure quotidiane in cui è difficile non riconoscersi. Il motivo è semplice: questo gatto con la sua espressione triste, quasi malinconica ci somiglia molto. Le brevi disavventure si sviluppano in strisce attraverso poche variazioni tematiche, sfruttando una ripetitività che diventa elemento di riconoscibilità dell’ opera e un disegno semplice e sufficientemente kawaii (carino n.d.r.).