Si accendono le luci, si scaldano i motori e finalmente si aprono le danze del festival musicale più amato dagli italiani. Nonostante lo scopo dell’evento sia farci sognare attraverso voci di artisti, usignoli imprigionati in corpi di uomini e donne dall’aspetto affascinante, le abilità canore spesso passano in secondo piano lasciando il posto ad incredibili look che rubano la scena e danno vita a performance mozzafiato.
In questi anni ne abbiamo viste proprio di tutti i colori a partire dalle provocazioni dell’eclettico Achille Lauro sino alla ”farfallina di Belen” e, seppur Sanremo sia l’occasione di una vita per non passare inosservati e strabiliare gli spettatori, i chiacchiericci e le critiche non tardano ad arrivare; ma altro canto “nel bene o nel male l’importante è che se ne parli”.
Dopo aver motivato il diffuso giudicare degli outfit sanremesi, posso ora avvalermi della facoltà di fare altrettanto con commenti da streghetta laddove necessario.
A rapire il cuore di grandi e piccini sono stati Blanco e Mahmood con la canzone “Brividi”… più o meno quelli che mi sono saliti quando ho visto come si fosse conciato Blanco: vestito total Valentino, ho apprezzato la scelta innovativa del mantello, molto meno quella della maglia trasparente che più che per il festival di Sanremo era adeguata per l’HellHeaven (evento per ragazzi situato nel partenopeo). Nel complesso l’outfit non era brutto ma l’ho trovato estremamente decontestualizzato per l’occasione; io avrei osato con una camicia bianca con volant o lucida sui toni del vino.
A proposito di vino, totalmente promosso il look sobrio ma d’effetto di Mahmood firmato Prada: la giacca monopetto in blu gessato accompagnata da un pantalone oversize copriva le spalle e metteva in risalto la canotta bianca con fascia gialla in vita; intelligente anche la scelta di evitare papillon o cravatte impiegando invece canotte che mettessero in risalto le scapole del cantante ed enfatizzando in tal modo la giovanile freschezza che lo caratterizza.
Parlando invece delle donne, non ho apprezzato per niente l’outfit di Noemi anche se in compenso ho adorato la sua chioma rossa ondulata. La problematica dell’abito risiedeva nel suo colore rosa cipria che, nonostante richiamasse efficacemente la nudità e sensualità dell’artista, non la valorizzava come avrebbe invece potuto un verde smerlado.
Regina del mio cuore, pantera dell’Ariston, Emma si è affidata a Gucci per brillare in una delle serate più prestigiose dell’anno. Bello il taglio di capelli drastico e meraviglioso l’abito lungo con lo spacco; in questo caso ciò che purtoppo non quadrava , oltre alle scarpe oscene, erano le calze nere e la collana con richiami azzurri. A mio parere avrebbe potuto lasciare le gambe scoperte, buttare le scarpe nel cassonetto più distante dal palco e indossare come gioiello un tennis semplice. D’altro canto c’è da dire che il gioiello più bello che abbia sfoggiato è il suo sorriso a 32 denti.
Siamo solo alla seconda serata e già siamo già sconvolti da artisti con look fuori di testa. In totale onestà ripongo ancora le mie speranze in Achille Lauro per il momento piuttosto deludente dal punto di vista glamour ma potenzialmente in grado di stupirci con effetti ultra speciali. In fondo il festival è ancora lungo ed il meglio deve ancora venire… o almeno lo spero!