All’inizio di questo mese l’Ordine dei Medici Veterinari di Napoli ha promosso e lanciato una campagna contro la “tratta dei cuccioli”.
Ecco quanto riportato sui social:
<<Maltrattati, separati precocemente dalle madri, cresciuti in box piccolissimi in condizioni igienico-sanitarie scarsissime, all’interno di vere e proprie “fabbriche di cuccioli” gestite da persone senza scrupoli.
Poi sedati, stipati su camion, aerei o furgoni, accompagnati da documenti falsi, costretti ad affrontare viaggi dell’orrore che possono durare oltre 12 ore.
Sono loro i cuccioli importati illegalmente in Italia, la “merce” di un business crudele da 300 di milioni di euro l’anno, che costa la vita a centinaia di migliaia di animali ogni anno.
Non essere complice di questo dramma. Adottalo in canile>>.
Queste parole risultano importanti ed innovative, non solo perché finalmente c’è uno schieramento contro chi traffica e mercifica la vita, ma anche un voler realmente promuovere ed incentivare le adozioni consapevoli.
Sicuramente i rapporti con i negozianti e con gli allevatori (quelli senza scrupoli e meno seri, s’intende, perché i seri professionisti sanno che ci si dovrebbe affidare solo ai medici come detentori del benessere) si erano già precedentemente incrinati come riporta la notizia dell’aggressione di luglio:
<<Ancora un episodio di inaudita violenza a danno dei Medici Veterinari, protagonisti loro malgrado di un altro episodio di estrema brutalità durante l’esercizio della professione.
Lo scorso 7 luglio, durante un’ispezione che rientrava nell’ambito del piano di contrasto e di eradicazione della brucellosi presso un allevamento di Castel Volturno, in Provincia di Caserta, i dottori Giulio Grossi, Luigi Loreto e Giuseppe Papaccio sono stati aggrediti da un allevatore.
Si tratta, purtroppo, dell’ennesimo fatto di cronaca che testimonia un clima di violenza crescente nei confronti della nostra categoria professionale, ma che non può e non deve intimidire i nostri colleghi. Il nostro impegno orientato alla protezione della salute pubblica, alla preservazione degli ecosistemi, e alla cura e al rispetto degli animali in quanto esseri dotati di soggettività e dignità, è e sarà instancabile. Nessun atto di violenza ne sminuirà o ne ostacolerà la missione.
L’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Napoli esprime piena solidarietà ai colleghi aggrediti e si rimette alle autorità giudiziarie per fare chiarezza sulla vicenda>>.
Mi viene da pensare che i Veterinari Partenopei, non solo sono all’avanguardia, ma si stanno distinguendo schierandosi dalla parte del benessere animale, spesso a scapito del loro guadagno, visto che i cuccioli provenienti dalle famose “fabbriche” spesso malati e denutriti costano un patrimonio in spese mediche, ma chi difende loro?!