Quando il demonio si annoia all’inferno scende sulla terra. Questa la storia di Lucifer, che, dopo la cacciata da parte del padre dal paradiso e la sua discesa all’inferno, decide di approdare sulla terra con la sua fedele demonietta Mazikeen, la quale gli copre le spalle e lavora per lui al LUX, locale notturno di perdizione. La vita di Lucifer è una vita dissoluta fatta di donne, alcool e nessuna responsabilità. Il suo ruolo non è compiere azioni cattive, ma punire le malefatte degli uomini. Il re degli inferi ha inoltre la capacità di palesare i desideri degli uomini, qualità che viene notata dalla polizia di Los Angeles, la quale comincia ad usarlo come aiutante civile. La sua partner Chloe Decker è una donna divorziata con una figlia, molto intelligente per la quale Lucifer ha un debole, anzi qualcosa di più. Anche se il suo sentimento apparentemente non è ricambiato, pian piano emergerà anche da parte della detective.
Il demonio ha anche una psicologa (Linda Martin, che fatica a credere alla sua storia, ma che poi deve rassegnarsi all’evidenza), un fratello angelo (Amenadiel), una mamma (Charlotte, dea delle dee) e, naturalmente, un padre (Dio in persona). Anche se il suo showrunner è Tom Kapinos, il personaggio di Lucifer nasce dalla fantasia di Mick Carey, autore dell’omonimo fumetto edito da Vertigo, e ancor prima a Neiul Gaiman che vedeva la figura di Lucifer come comprimario in Sandman. Kapinos però ha saputo dare tratti a Lucifer tali da renderlo il suo personaggio più riuscito: demonio annoiato, dandy tormentato, incompreso nonostante la sua storia sia vera, amato e allo stesso tempo odiato (un po’ come l’altro suo personaggio molto noto Hank Moody–Californication). Ma Lucifer non è vittima dei vizi, bensì il padre di essi: sesso, droga, alcool, ricchezza.
Splendida serie con linguaggio e metalinguaggio, realtà, metarealtà e fantasia che viaggiano di pari passo. Personaggi magnetici e ben costruiti, sagace ma anche di spessore. A noi è piaciuto, a voi?