E’ doveroso, sempre, onorare chi della propria vita ne fa un opera d’arte; questo è il caso di Charles Aznavour.
Francese di nascita, con origini armene, Aznavour cantava in sette lingue e ha venduto oltre 300 milioni di dischi nel mondo. Una vita nata su un palco da teatro grazie ai primi studi, e continuata grazie all’intuizione della grandissima Edith Piaf; lo stesso è autore sempre prolifico e appassionato al proprio lavoro, tanto di riproporre i propri brani in più lingue per poter approcciare con ogni tipo di pubblico. Le tematiche erano malinconiche ballate d’amore (non è un caso se a distanza di anni ancora le cantiamo); tra le più famose ricordiamo “La Boheme”, “Del mio amare te”, “Ed io tra di voi”. Non v’è molto da dire se non che abbiamo perso una grandissima voce, ancora una volta. L’unica speranza è che da queste parole possa nascere il futuro Aznavour della musica moderna, con un occhio al passato (verso le grandi voci ed i grandi maestri) ed un occhio al futuro (verso quella capacità di emozionare e incantare).