Oggi parliamo di Madre Dolore, romanzo scritto da Daniele Sanzone, un giallo che a mio avviso non ha nulla a che vedere con il genere made in Naples al quale siamo ormai abituati ad essere associati come abitanti di questa complessa città. La precisazione appare assai importante dato che è facile generalizzare, soprattutto quando si parla di un luogo e di un popolo vittime di stereotipi sociali. Eppure c’è chi è convinto del fatto che, rispetto al passato, Napoli stia guadagnando sempre più punti agli occhi dei turisti e del mondo. Inutile negare che oggi camminare per i quartieri spagnoli, o per altri quartieri popolari di Napoli, è considerato un privilegio dal punto di vista folkloristico e goliardico.
Per il popolo napoletano non so fino a che punto, però, sia stato positivo non essere più considerati dei camorristi ma dei fenomeni da baraccone. Forse l’unico vero vantaggio è stato di tipo economico, perché in molti sono stati bravi a trasformare lo stereotipo in denaro, a partire dal pizzaiolo che proietta le partite di calcio del Napoli sulle lenzuola stese tra i vicoli, per finire ad un livello più sofisticato di speculazione, quella di tipo pseudo-intellettuale.
Se si prova ad acquistare su Amazon l’ultimo romanzo di Sanzone, vediamo che il sito ci consiglia in automatico altre letture considerate dello stesso genere, come Gomorra o Mare Fuori, romanzi ai quali sono ispirate le celebri serie televisive che spopolano sulle piattaforme di streaming e che sono seguitissime in tutta Italia e anche all’estero. Ma c’è un errore grande, perché Madre Dolore è qualcosa di più ed è inappropriato l’accostamento grossolano con altri testi ambientati a Napoli, seppur molto popolari. Sì è vero, anche Madre Dolore parla di criminalità con accenni ad organizzazioni camorristiche ed anch’esso è ambientato a Scampia, quartiere complesso della città. Ma in questo caso Scampia fa soltanto da sfondo al lavoro di Mirco Del Gaudio, ex pugile e capo del commissariato che opera per la risoluzione di casi di camorra e non.
Madre Dolore è un giallo, non un racconto di camorra, ed anzi nell’omicidio raccontato la camorra c’entra solo in parte e non è al centro dell’attenzione. Madre Dolore si pone dalla parte del giusto, raccontandoci la personalità di un personaggio forte e deciso, ma anche malinconico e fragile, che ama e soffre senza mai perdere la dignità. Fiero e coraggioso, il commissario Del Gaudio risolve casi complessi con agilità, la stessa che gli permette di fare sempre la cosa giusta al momento giusto. Senso della giustizia e del dovere rendono il protagonista un eroe senza tempo che, come suggerisce il sottotitolo del libro, è soltanto alla sua prima inchiesta scritta dal nostro autore partenopeo. Seguiranno altre inchieste e pare che l’autore sia già all’opera!