Nella splendida cornice del Teatro del Mare dell’hotel Santa Venere di Maratea, dal 27 al 31 luglio 2021, si è tenuta la XIII edizione del premio Internazionale Basilicata, il Marateale organizzato dall’Associazione Cinema Mediterraneo.
L’evento ha attirato circa 10. 000 spettatori, presenti nei 5 giorni del Festival, sedotti dal blu cristallino della perla del Tirreno e dalla sua interessante storia.
Il Marateale si caratterizza per essere non solo una rassegna cinematografica di lunghi e cortometraggi, presentati spesso in anteprima, e la consegna di riconoscimenti e premi, ma per essere ormai ogni anno di queste tredici edizioni un luogo privilegiato di incontro con attori e personalità del cinema che non si limitano a presentare i loro film ma arricchiscono il pubblico con la possibilità ambita di condividere la loro esperienza attraverso le masterclass.
Questa edizione ha avuto nomi celebri che si sono susseguiti in queste prestigiose occasioni di lezioni più o meno private tra cui si ricordano Luca Ward, Federico Zampaglione, Giovanni Veronesi, Paolo Genovese e dulcis in fundo Carlo Verdone, ospite speciale dell’ultima serata.
Tutte le manifestazioni dell’evento dalle Masterclass agli incontri, ai dibattiti e alle interviste, nonché alla consegna dei premi rappresentano un vero momento arricchente di confronto, anche nell’incrocio tra star del cinema internazionale e gli esordienti del grande schermo, generando con spontaneità e professionalità un interscambio culturale ed esperenziale tra il pubblico, i giovani artisti e vere e proprie celebrità a livello nazionale ed internazionale.
Il Festival di Maratea ha potuto vantare tra i suoi ospiti grandi star in passato, (come dimenticare a Sofia Loren, Paolo Sorrentino, Richard Gere? Per fare alcuni nomi ) anche questa edizione 2021 non si è smentita per essere vetrina di importanti protagonisti del mondo del cinema e dello spettacolo nonché importante luogo per conoscere e vedere dal vivo i propri idoli.
Le serate, scandite dalla presenza di bellissime giornaliste e presentatrici, nonché di Beppe Convertini che si è prestato al ruolo di intervistatore in più occasioni nell’arco della manifestazione, hanno permesso di incontrare e conoscere meglio artisti di fama internazionale come Arianna Bergamaschi, un vero talento scoperto da Disney appena ragazzina che non ha mai arrestato il suo successo negli Stati Uniti e nel mondo e Matt Dillon, premiati per la loro lunga carriera e il contributo rispettivamente fornito con la loro bravura e professionalità’.
Matt Dillon intervistato da una splendida sfavillante Carolina Rey ha ringraziato il Marateale, festival che ha dichiarato di conoscere benissimo e ha incoraggiato i più giovani che si affacciano al patinato mondo dello spettacolo di agire sempre con determinazione e soprattutto di stabilire un rapporto basato sulla trust, fiducia tra attore e regista fondamentale, a suo parere, per il successo di un prodotto cinematografico.
Tra gli ospiti di questa edizione non possono non annoverarsi a parte quelli già debitamente citati per le masterclass che hanno partecipato alle serate di gala ricevendo premi e riconoscimenti, uno strepitoso Rocco Papaleo che gioca in casa nella sua terra, una elegantissima Nancy Brilli, un istruttivo Remo Girone, un divertente Lillo, un emozionante Giovanni Allevi, un affascinante Alessio Boni, un rivoluzionario e innovativo Gianluca Mech e la bellissima e bravissima attrice Chiara Ombelli.
Un momento particolarmente coinvolgente è stato la proiezione dell’inferno di Dante, Dante VR ad opera di ETT spa con la voce di Pannofino che impersona un Dante scopritore dei luoghi dell’orrore del male attraverso una immersione realistica in una realtà infernale virtuale.
Prodotto destinato alle scuole e non solo di grande impatto e con una novità : Pannofino legge Dante in versione originale senza traduzioni né aggiunte e lo spettatore compie il viaggio di Dante calpestando quei luoghi remoti e spaventosi e incontrando le debolezze umane condannate in eterno.
Una novità di quest’anno è stato il concorso il “MARATEALE SHORTS” che tramite la selezione di dieci cortometraggi lucani per il premio BASILICATA IN CORTI ha visto un vincitore proprio tra i giovanissimi artisti esordienti lucani.
Degna di nota una nuova sezione, rivolta al cinema ambientale: il Marateale Green Awards relativa a lungometraggi internazionali di fiction, documentari e animazione, legati ai temi ambientali e della sostenibilità.
L’intento è di sensibilizzare il pubblico sull’importanza del rispetto delle infinite bellezze e risorse della natura, sempre più a rischio a causa dell’azione dell’uomo, il quale, causa lo scellerato e incontrollato sviluppo industriale, ha completamente trascurato le fragilità dell’ecosistema e gli effetti devastanti delle sue attività.
L’aria che si è respirata in questo meraviglioso festival cinematografico suggellata dalla scenografia naturale di una Maratea ancora più affascinante e suggestiva per bellezze e creatività può sintetizzarsi nella parola “speranza”, la speranza di buttare alle spalle i diversi mesi che abbiamo attraversato con la pandemia che hanno penalizzato, in generale, il mondo dello spettacolo.
A conti fatti, il cinema ha sicuramente patito le chiusure e l’assenza del pubblico in sala ma attraverso le piattaforme digitali ha trovato una sua nuova dimensione raggiungendo comunque l’obiettivo di comunicare con gli spettatori per quanto dai salotti di casa e non dinanzi ad un maxi schermo.
Non dicasi lo stesso per il teatro, i concerti e in generale gli spettacoli dal vivo che hanno subito una terribile battuta d’arresto coinvolgendo nella crisi le innumerevoli maestranze che lavoravano nel settore, costretti a fare i conti con un momento storico davvero complesso.
Da Maratea attraverso la carrellata di personalità influenti e famose si è respirata, malgrado il vincolo del Green pass e del tampone per accedervi come misure preventive e contenutive dei contagi, assolutamente fondamentali in questa fase così delicata della pandemia che pare avere una accelerata temibile in Italia, un’aria di normalità, di vivere un evento all’aperto percependo in modo palpabile l’entusiasmo e la spinta a uscire da questo incubo e affidarci alle cose belle, per l’anima che il cinema e l’arte riescono a rifocillare a dovere e per gli occhi per le bellezze naturali in cui il Festival si è realizzato, una delle più belle al mondo per colori, paesaggi e blu del mare.