La decisione era stata annunciata dal presidente Vincenzo De Luca, per dare una risposta ad un lieve aumento dei casi registrato nei giorni scorsi in Campania. Così è partita la stretta, e a Salerno il sindaco Vincenzo Napoli si è messo da subito in prima fila ad aiutare gli agenti per i controlli. Egli, infatti, accompagnato da alcune pattuglie della polizia municipale, ha effettuato personalmente sopralluoghi per constatare se gestori e personale degli esercizi commerciali rispettassero le disposizioni. Per lui la maximulta “è giusta e va applicata senza sconti a nessuno. Non solo i gestori degli esercizi commerciali ma anche i clienti devono rispettare le norme” ha detto. “Serve una battaglia di tutti per sconfiggere questo virus. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Gli atti repressivi sono soluzioni estreme che verranno applicate se la situazione non cambia”. Proprio nella provincia di Salerno si sono registrate molte delle nuove infezioni degli ultimi giorni in regione, ed il sindaco Napoli, d’intesa con il prefetto, aveva già disposto un giro di controlli; “il Covid non è stato sconfitto ed ognuno di noi – ricorda – dovrebbe attenersi a semplici regole di comportamento: lavarsi le mani, mantenere la distanza di sicurezza, evitare assembramenti ed indossare la mascherina, intanto che arrivi il vaccino. Non è sicuramente facile controllare tutti e tutto, perciò deve scattare un meccanismo interiore nella coscienza di ognuno. Alle azioni persuasive, per chi sbaglia, seguiranno anche durissime azioni repressive, se necessarie. Spero che i miei concittadini capiscano che bisogna salvaguardare la propria e l’altrui salute”.
Dopo le prime multe da 1.000 euro a Salerno e ad Ischia, l’ordinanza del presidente della Regione Campania ha sollevato numerose polemiche. Le novità introdotte sono immediatamente operative ed hanno validità fino al 31 Luglio 2020 in mancanza di ulteriori ordinanze. Il provvedimento più discusso è quello della «supermulta» da 1.000 euro per chi non rispetta le misure di contenimento, in particolare l’uso della mascherina nei luoghi pubblici al chiuso o sui mezzi urbani ed extraurbani. Se un cittadino si trova dentro un negozio, un supermercato o su un bus senza dispositivi di protezione, verrà sanzionato con 1.000 euro di multa. Addirittura nel caso in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività d’impresa, oltre alla sanzione amministrativa da 1.000 euro, scatta anche la sanzione accessoria, con la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. In caso di reiterazione della violazione, le sanzioni vengono raddoppiate. Quella che è stata denominata come la «supermulta» di De Luca, in realtà è in linea con quanto già previsto dalle norme nazionali. La stessa ordinanza campana, infatti, fa riferimento al decreto legge 19 del 25 marzo 2020 che, in merito alle sanzioni per chi non rispetta le norme di contenimento, stabilisce il pagamento di una sanzione amministrativa da euro 400 ad euro 3.000.
Per quanto riguarda, in particolare, il rispetto delle misure di contenimento sui mezzi pubblici, va ricordato che la mascherina dovrà essere indossata non solo a bordo dei mezzi, ma anche in tutte le aree terminal, ivi compresi banchine, moli e binari. Ma chi dovrà far rispettare le norme? Agli esercenti l’attività di trasporto, di linea e non di linea, è fatto obbligo di vietare l’ingresso ai passeggeri che non indossano la mascherina. Gli stessi devono essere sanzionati ed essere invitati a scendere immediatamente o comunque il prima possibile. Se dovessero rifiutare sarà disposto il blocco del bus o del treno e richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine. L’ultimo aspetto affrontato con la nuova ordinanza riguarda l’obbligo di quarantena per italiani e stranieri che arrivano dall’estero. Durante la sua diretta Facebook il presidente Vincenzo De Luca, annunciando il provvedimento, sembrava far riferimento all’obbligo di isolamento domiciliare per chi arrivasse in Campania da qualsiasi Stato estero. Notizia che aveva preoccupato tanti, sia napoletani che vivono in Europa sia gestori di attività turistiche. In realtà il presidente della Regione conferisce mandato alle AASSLL competenti e all’Istituto Zooprofilattico di effettuare maggiori controlli per monitorare il rispetto della normativa.
Ed intanto continuano le polemiche, anche stavolta con parole durissime pronunciate da Matteo Salvini contro Vincenzo De Luca: “Una persona che continua a ridere dei morti di Brescia, Bergamo e Milano mi fa schifo” ha scritto sui social il leader della Lega, riportando la frase del Presidente della Regione: “Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma, e poi si sono fermati a contare migliaia di morti”. La risposta di De Luca non si è fatta attendere: “Salvini? Credo di non dover spiegare nulla a quel soggetto. Lo sciacallaggio che è stato fatto sulle mie parole è vergognoso”. L’ex vicepremier ha poi continuato a parlare della vicenda con ulteriori provocazioni: “Invece di occuparsi di smaltire 5 milioni di tonnellate di rifiuti tossici o di riaprire i troppi ospedali che lui e la sinistra hanno chiuso” ha scritto Salvini su Twitter “il signor De Luca passa il suo tempo a darmi del razzista e ad infangare i morti. Disgustoso”. Viste le forti polemiche causate dallo scontro, De Luca ha precisato: “Mi è capitato di dire a Sapri una cosa banale, e cioè che in alcune realtà d’Italia sono stati presi dei provvedimenti con qualche ritardo. Sono riusciti a fare una speculazione vergognosa, indegna, sciacallesca sulla base di una banalissima osservazione oggettiva”.