Certe ragazze pensano che il porno sia la porta sul retro per accedere al cinema o al mondo dello spettacolo. Un mezzo veloce e facile per farsi conoscere e guadagnare parecchi soldi. Ma invece non è così. Si contano sulle dita di una mano le star del porno che diventano dive e che poi invadono i reality e i salotti televisivi. Benché il porno è ormai sdoganato, chi si addentra in questa carriera è costretto a essere etichettato come pornostar o ex pornostar, e non altro.
Ci sono però delle ragazze che, pur avendo successo nei rispettivi campi, pur essendo già conosciute al pubblico e con delle carriere “normali” decidono di fare il salto nel porno.
Pur non trovandoci nulla di male e rispettando l’arte pornografica come mezzo di assoluta espressività mi domando il perché.
Recentemente la nuotatrice giapponese Miku Kojima (ha vinto due ori juniores e due bronzi ai Giochi giovanili di Buenos Aires, ma nel 2019, prima del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo) ha dichiarato di aver lasciato lo sport agonistico per entrare a far parte del mondo del porno. Recente è il suo primo film da protagonista (il nome scelto è Saki Shinkai) anticipato a febbraio con dei bollenti video su Tik-Tok in cui stuzzica i nuovi e vecchi fans. Lei stessa ha dichiarato che con il Covid e tutti gli annessi il numero di incarichi come nuotatrice era sceso, allora ha deciso di cambiare vita buttandosi in una nuova carriera.
<<Si tratta di una professione necessaria e ho deciso di provare>> ha detto lei. Come se non avesse altra alternativa. Si tratta certo di un discorso legato al denaro, pare sia pronto anche una biografia sulla sua vita (ha appena 22 anni). Sicuramente c’è un‘operazione commerciale ben orchestrata che fa leva sulla precedente carriera di Miku ed il fatto che l’annuncio sia stato fatto durante le scorse Olimpiadi non è un caso.. Forse ai nostri occhi sembra abbia fatto un passo indietro, ma la terra del sol levante ha un concetto particolare anche per ciò che riguarda la censura. In Giappone i video escono censurati e le parti intime nei film porno sono offuscate, ciò non vale per la distribuzione occidentale degli stessi. I giapponesi quindi devono accontentarsi solo di immaginare ciò che nel porno è totalmente esplicito. Nonostante ciò siamo in un paese in cui le pornostar sono ben pagate e rispettate come lavoratrici, non sono etichettate come qui in occidente come prostitute (permettetemelo!)
Queste sono le contraddizioni di un paese che non smette mai di stupire.
Staremo a vedere se Saki reggerà questa nuova carriera da Av Idol, se davvero ha dentro di se il sacro fuoco del porno oppure trattasi di mera operazione commerciale per fare soldi veloci.