- Dopo il successo della mostra multimediale “Klimt Experience”, è allestita nelle sale dell’ex Aeronautica militare della Reggia di Caserta, l’exhibit intitolato “Modigliani Opera. Innovazione e Arte“, fino al 31 ottobre 2018. Criticate o amate, le mostre interattive sono fonte di riflessioni contrastanti, per alcuni esperti sono semplicemente uno spettacolo, per altri, invece, sono un modo innovativo per avvicinare intere generazioni, soprattutto i più piccoli, al mondo dell’arte. Se è ben organizzata e strutturata, l’esposizione consente di proiettare il fruitore in una nuova dimensione, una esperienza immersiva nel mondo dell’artista e nella sua creatività. Questo tipo di allestimento oltre ad avere un compito molto importante per la didattica sull’arte, stimola l’osservatore ad approfondire la conoscenza su un singolo artista o su una corrente artistica. E’ un format espositivo di tendenza, un modo per promuovere il patrimonio culturale in maniera diversa, per incrementare e coinvolgere lo spettatore. Esperienza, interazione e immersione sono i termini utilizzati negli ultimi tempi per questa tipologia di evento. Diverso, invece, è il parere degli altri addetti ai lavori che contestano sia l’allestimento, sia la finalità di queste esposizioni, asserendo che bisogna ritornare ad organizzare mostre tradizionali, con opere provenienti dalle più importanti istituzioni museali e culturali nazionali ed internazionali. E’ un percorso espositivo “Modigliani Opera. Innovazione e arte” diviso in quattro sale che si sviluppa su ottocento metri quadri di superficie. Nella prima sala i visori VR consentono di vedere una realtà virtuale, simulata, un ambiente tridimensionale costruito al computer che può essere esplorato e con cui è possibile interagire usando dispositivi informatici, proiettano chi li indossa, in uno scenario così realistico da sembrare vero.
Le successive stanze della Reggia sono state allestite con un display enorme in 4K, è il nuovo standard di risoluzione digitale, la sala successiva è stato montato uno schermo circolare su cui è proiettato un documentario sulla vita e sulle opere di Amedeo Modigliani, con una serie di interviste e testimonianze con chi ha avuto contatti con l’artista livornese e, infine, nell’ultima sala, uno spazio dedicato al laboratorio sull’arte, per avvicinare adulti e bambini al mondo dell’artista italiano.
Amedeo Modigliani nel bene e nel male è sempre stato protagonista sia dal punto di vista artistico, sia dal punto di vista giornalistico. Recentemente una bellissima mostra si è conclusa il 4 aprile 2018 alla Tate Modern Gallery di Londra, con ritratti, disegni e sculture esposti al Salon d’Automne nel 1912 e con una eccezionale ricostruzione virtuale del suo ultimo atelier in rue de la Grande Chaumière a Parigi dal 1919 al 1920. Una visione lontana dallo stile bohémien che ha sempre caratterizzato la sua vita. E’ stata una esposizione, quella inglese, in netta contrapposizione con la “mostra scandalo” allestita nelle sale del Palazzo Ducale di Genova con i falsi Modigliani, secondo caso in Italia, dopo le tre sculture ritrovate in un canale di Livorno nel 1984. Un punto di vista diverso, della vita di Modì, è la descrizione nel libro dello scrittore Corrado Augias, intitolato “Amedeo Modigliani, l’ultimo romantico”. La mostra allestita nelle sale della Reggia di Caserta, “Modigliani Opera”, è un viaggio nell’arte caratterizzata da animazioni 2D e3D, video mapping e motion graphic. E’ uno stimolo ad approfondire la conoscenza di un artista che a distanza di anni è sempre al centro dell’attenzione, una esortazione a scoprire e osservare le sue opere originali nelle più importanti istituzioni pubbliche e private, con l’auspicio di non incappare nell’ennesima crosta o tela di dubbia autenticità.