“Mogol” potrebbe quasi essere un sinonimo di musica.
Chi non conosce le sue canzoni o canticchia una sua strofa? Mogol abbraccia grandi e piccoli, come l’inno nazionale, si impara e basta, i suoi versi sono entrati di diritto nel linguaggio comune.
Giulio Rapetti in arte Mogol è un mito vivente. Ho avuto la fortuna di conoscerlo in occasione del seminario sulla creatività svoltosi nella stupenda cornice del complesso di S. Marcellino a Napoli; e chi più di lui che con la creatività ci ha fatto un lavoro?. Mogol è figlio d’arte, ha la musica nelle vene, suo padre Mario era un dirigente della casa editrice musicale Ricordi, vecchia scuola, quando la musica si ascoltava su un vecchio disco su un enorme piatto ed una puntina da posizionare, rituali persi al giorno d’oggi.
Doppio appuntamento partenopeo, infatti il Nostro paroliere riceverà il premio Elsa Morante 2017 nella sezione musica nelle sede RAI ed il sigillo dell’Università Federico secondo.
E’ un anziano e arzillo signore che porta con classe i suoi ottantun’anni. Si siede comodo su una panca e chiacchiera amabilmente con i giornalisti, a cui concede un paio di minuti per le domande. Si inizia da uno scalpello (!!!), si avete letto bene, portato da un giornalista per avviare un discorso. Strumento di un lavoratore, un arnese che forgia un qualcosa tra le mani del maestro artigiano, da li il paragone, Mogol costruisce le canzoni partendo dalle parole, il suo scalpello è la sua innata creatività.
“Le parole sono tutto quello che abbiamo”, dice lui. “Attraverso esse ci esprimiamo”. Le sue parole, combinate con la musica hanno dato vita a canzoni memorabili. Musica e parole un binomio indissolubile.
Il nome del Maestro è legato a Battisti. Battisti & Mogol, voce e parole, la storia del bel canto italiano degli ultimi cinquant’anni. Associazione immediata. Si commuove quasi al ricordo di Lucio, dice ”Lucio è sempre qui tra noi”.
Gli chiedo della musica di oggi e dei talent, da cui nascono i cantanti di oggi. Dice che la musica è altro, quello è spettacolo.
Infine un fan gli porge un vecchio 45 giri con copertina di Battisti, titolo: Amore non amore, sulla cover il grande Lucio ed una ragazza nuda che si intravede da lontano. Sorride e dice che la ragazza nuda in foto, (foto scattata nel giardino della sua villa) aveva freddo quel giorno. Pone la sua firma sul disco, da oggi di valore inestimabile.
Si congeda, ha parecchi impegni. Il tempo a nostra disposizione è terminato.
E’ stata una mattinata di Pensieri & Parole
Grazie Mogol