Forse non tutti i napoletani sanno che Napoli,non più tardi di tre secoli fa,era la capita indiscussa in Europa della Cultura e dell’Arte di tutti i tempi.
Ebbene, anche il Comune di Napoli che da sempre promuove “ Maggio dei Monumenti” quest’anno in collaborazione con altri prestigiosi enti, quali: Il Teatro di San Carlo, il Polo Museale della Campania, il Museo di Capodimonte, il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, la Biblioteca Nazionale ed altre importanti associazioni culturali cittadine hanno intitolato l’evento : “ Maggio ….. Senti nell’aria Napoli Capitale” dedicandola al trecentenario della nascita di re Carlo di Borbone e al Settecento musicale artistico e culturale.
L’invito che SenzaLinea rivolge hai suoi lettori è di approfittare di queste occasioni per vivere Napoli con gli occhi di un turista che attraversa la città con l’emozione e l’entusiasmo che hanno ogni volta inglesi, americani, tedeschi, giapponesi …. di visitare con rispetto e consapevolezza una città fantastica, speciale , unica, ricca in ogni luogo di pura “Arte” .
A Napoli l’Arte si respira ovunque.
Non abbiamo niente da invidiare a nessuna altra città d’Europa.
A cosa serve, per esempio, andare a Parigi per vistare il Louvre se prima non conosci il Museo Archeologico di Napoli o il Museo di Capodimonte.
Il confronto non esiste ….
Senza contare le opere italiane sottratte in tempi di guerra e che raccontano l’eccellenza italiana.
Cerchiamo di sentirci più fieri,tutti, di essere napoletani , dobbiamo compiacerci e per tal motivo imparare ad amare e rispettare di più la nostra città.
Proteggiamola e difendiamola dagli attacchi che spesso gratuitamente ci piovono addosso circa la qualità della vita e le persone.
Una celebre canzone del pentagramma storico napoletano del 1925 citava:
“Chist’ è ‘o paese d’’o sole,
chist’ è ‘o paese d’’o mare,
chist’ è ‘o paese addo’ tutt’’e pparole,
s’o’ doce o s’o’ amare,
s’o’ sempe parole d’ammore!!
(Musica: Vincenzo D’Annibale – Versi: Libero Bovio).
Questa settima vi invitiamo a iniziare questo tour proprio dal Museo Archeologico Nazionale che regala sempre bellissime emozioni.
Proprio in queste settimane il Museo ospita l’artista contemporaneo Adrian Tranquilli che da sempre utilizza i personaggi del fumetto super – eroico.
Potrete incontrare, dunque sparsi tra il piano terra , i cortili, le Gallerie Farnesi e il primo piano del museo opere come per citarne una, le sculture mastodontiche di Batman.
I contrasti accuratamente ricercati del Classico come per esempio la statua imponente del Toro Farnese e l’arte moderna di Adrian Tranquilli con la Mostra intitolata “Giorni di un Futuro Passato” sono volutamente destabilizzanti.
Resta il fascino di un’ atmosfera densa di storia.
E’ Bello sapere che ……
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli fu fondato dai Borboni ed è uno dei primi realizzati in Europa intorno al 1600.
Sfoggia il più prezioso e folto patrimonio di opere d’arte e manufatti di interesse archeologico italiano.
In varie sezioni tematiche sono esposti oltre tremila oggetti datati dall’età preistorica alla tarda antichità provenienti sia da siti del Meridione che dalla collezione di raccolte antiquarie .
La più pregiata è senza alcun dubbio quella Farnese appartenente alla dinastia reale dei Borboni.
Originariamente la sede del Museo Archeologico Nazionale di Napoli era il Palazzo degli studi ma a seguito del trasferimento dell’Università , il re Ferdinando IV lo volle destinare a sede del Museo Borbonico e della Real Biblioteca.
Il progetto dei Borbone di realizzare a Napoli, capitale del Regno, un pregiato istituto delle arti, ove sfoggiare in un solo complesso il fondo libraio, la pregiata raccolta di antichità, appartenuta ad Elisabetta Farnese e le collezioni archeologiche formatesi durante gli scavi nelle cittadine vesuviane .
Solo nel 1801 dopo difficoltà economiche e cambiamenti politi fu inaugurata nel Gran Salone della Meridiana , la “Reale Biblioteca di Napoli” e solo dopo circa dieci anni furono inaugurate le prime sezioni del “Museo Reale”.
Rientrati i Borbone dall’esilio in Sicilia resero ancora più unica la raccolta di opere d’arte con le collezioni quali la Borgia, la Vivenzio e la collezione personale formata a Napoli da Carolina Murat.
Il Museo fu inaugurato con nome di Real Museo Borbonico nel 1816.
Durante il XIX secolo furono introdotti moltissimi altri ritrovamenti provenienti dagli scavi in Campania e nell’Italia Meridionale soprattutto nell’Agro Pompeiano e Vesuviano oltre a collezioni private.
Tra il 1830 e 1840 giunsero al Museo il mosaico di Alessandro e gli altri mosaici della Casa del Fauno, il “Vetro Blu”, il “Vaso di Dario”.
Nel 1860 a seguito dell’Unità d’Italia, il Reale Museo Borbonico divenne di proprietà dello Stato, e fu denominato “Museo Nazionale”.
Tra il 1863 ed il 1875 si arricchiva di una notevole collezione Santangelo e riordinato secondo un criterio tipologico.
Nel 1925 con il trasferimento della Biblioteca nel Palazzo Reale di Napoli e nel 1957 della Pinacoteca nell’attuale Museo di Capodimonte si ampliarono gli alloggi per le ricche collezioni di antichità.
A seguito di questi mutamenti il Museo Archeologico Nazionale iniziava ad assumere l’identità odierna.
Attualmente si sta ultimando un restauro che vedrà ricollocati il collezionismo privato, da un lato e i contesti tipografici di scavo, dall’altro.