E’ una stagione strana questa del Napoli neo scudettato. La nostra è una curiosa città, dove i re vengono issati al trono e poi buttati giù dopo un secondo, salvo essere poi recuperati nella cenere. Le prime sei gare, 5 in campionato e una in Champions, nonostante l’unica sconfitta patita contro i Sarri boys, avevano spinto l’umore della piazza ai minimi storici.
La crisetta di Kvara, i tik tok, il ministro dello Sport nigeriano che, con furor di popolo, aveva accusato i napoletani di razzismo (una bestemmia bella e buona), Osimhen che non esulta…insomma una serie di avvenimenti a parere di chi scrive ridicoli divenuti di dominio pubblico.
I commentatori del nord ed ex calciatori con la licenza elementare avevano definito bollita una squadra che fino a pochi mesi fa era uno schiacciasassi. Qualcosa non quadrava. Lobotka era diventato uno scappato di casa e Anguissa un giocatore modesto (cit. Trevisani), non parliamo delle uscite di Cassano, colorite ed ignoranti come il suo modo di esprimersi. Ma purtroppo passare da Gianni Brera, Paolo Valenti alle telecronache urlate di Caressa (che in settimana ha proclamato che la Juve farà 100 punti), alla Bobo tv e alle valutazioni di commentatori improvvisati ed ex calciatori che faticavano a fare tre palleggi in croce, porta a questi risultati.
La verità sta nel mezzo: non amiamo Garcia ma siamo in tempo per redimerci e chiedere scusa: sta di fatto che i campioni di Italia hanno prima scherzato l’Udinese (4 gol ma sarebbero potuti essere il doppio) nonostante le ridicole accuse di alcuni tesserati friuliani che si sarebbero lamentati dell’arbitraggio e poi spazzato via la sorpresa Lecce, divenuta a questo punto candidata n. 1 alla retrocessione dopo aver perso a Torino per episodi, come al solito poco chiari.
In Salento il Napoli ha fatto una gara ordinata, rischiato il giusto e lasciato sul campo 4 regali anche ai giallorossi di D’Aversa, unico ad ammettere una superiorità indiscutibile.
Dopo il gol di Ostigard nel primo tempo, nella ripresa il Napoli ha dilagato andando a segno con tre subentrati: Osimhen (che continua a non esultare…che faccia pure basta che continui a fare bene il suo lavoro), Gaetano e Politano hanno messo la firma sulla quaterna azzurra.
Come già detto la settimana scorsa, una rondine non fa primavera, due cominciano a annunciare il disgelo.
Alle porte la sfida al Real di Carlo Ancelotti: i napoletani sanno conservare l’abito buono per le serate di gala e la sfida alle Merengues ha un fascino talmente luccicante che è impossibile non guardare alla gara con curiosità ed emozione.
Mente fredda e cuore caldo, che la spinta del Maradona possa mettere le ali ai ragazzi in maglia azzurra per una notte Champions da ricordare!!
Poi ci si ritufferà sul campionato per tentare di recuperare lo svantaggio accumulato di quattro punti nei confronti delle due battistrada milanesi.