Sul tema della tutela ambientale, purtroppo, continuano a registrarsi casi gravissimi di inquinamento e tutto ciò, chiaramente, oltre che sul mondo che ci circonda, ha un inevitabile, diretto e devastante impatto sulla salute e sul benessere di ognuno di noi. I reati ambientali sono, fondamentalmente, reati contro la Vita, di noi umani come di tutte le specie animali e vegetali, con le quali siamo in interconnessione. Negli ultimi tempi, anche e soprattutto tra i più giovani, l’interessamento verso queste problematiche è diventato crescente ma ancora tanta è la strada da compiere per sensibilizzare e arginare in maniera importante i fenomeni di illegalità che si abbattano sulla natura. Continuare a denunciare, pure dal punto di vista dell’informazione, è quindi oltremodo necessario. In Campania, l’attenzione deve essere altissima perché, alla luce di tutti i danni, tristemente noti, che sono stati già provocati in passato nell’ambito dei rifiuti, non si possono assolutamente più tollerare tali illeciti, nemmeno quelli che possono apparire più piccoli.
A questo proposito, è da segnalare quanto, nelle scorse ore, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, durante uno dei servizi di analisi di rischio e osservazione del territorio, ha riscontrato nel porto della città. È stata, infatti, individuata un’area di circa 600 metri quadri con dentro 100 tonnellate ammassate, senza autorizzazione, di rifiuti speciali, molti dei quali classificabili come “pericolosi”. Parliamo, difatti, di veicoli, anche pesanti, e mezzi di lavoro abbandonati e non messi in sicurezza, pneumatici e rottami di vario tipo con parti composte da materiali molto nocivi. Il sito di stoccaggio illegale si trovava in un piazzale usato da una società per sosta e movimentazione di container. In aggiunta, sono state notate dagli agenti della Guardia di Finanza, tramite sopralluoghi del personale dell’Arpac di Napoli e dell’Area Tecnica dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, perdite di fluidi provenienti dai mezzi, i quali sono confluiti nel fiume Pollena che sfocia nel mare, con tutto ciò che quindi ne consegue per la pulizia delle acque che vengono compromesse. Il responsabile del sito è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e, ora, i capi di imputazione ai quali dovrà rispondere sono di inquinamento ambientale e attività di gestione, deposito e stoccaggio di rifiuti non autorizzata.
“There is no Planet B” è uno dei principali e più forti slogan delle manifestazioni e dei movimenti ambientalisti, ed è proprio così. Come per la vita, non abbiamo un Pianeta di riserva, la Terra è il nostro unico Pianeta e dobbiamo tutti prendercene cura. Non possiamo allora che esprimere un sentito ringraziamento alle Fiamme Gialle del capoluogo campano che hanno individuato e posto finalmente termine a questo scandalo nell’importante porto della città.