Soffertissima e per questo anche bellissima la vittoria al San Paolo contro la bestia nera Atalanta di Mister Gasperini. Privo di Hjsay e con il sempreverde Maggio a fronteggiare il terribile Papu Gomez, Sarri schiera un Napoli d’attacco con Zielinski preferito ad Allan a comporre il trio in mezzo al campo con Hamsik e Jorginho. Proprio il centrocampo azzurro sarà protagonista, nel bene e nel male di questi novanta minuti giocati con impegno e dedizione ma con tanta imprecisione dai partenopei.
Nel primo tempo l’Atalanta incarta completamente il gioco azzurro con un atteggiamento intenso e propositivo: soffre maledettamente la mediana azzurra: male Jorginho, malissimo l’irriconoscibile Hamsik. Gli orobici sono una fisarmonica che suona il primo, e per fortuna unico, colpo al quarto d’ora. Gol di testa di Cristante su azione d’angolo, una scena vista, purtroppo, troppo spesso da queste parti. Petagna impegna Koulibaly in un corpo a corpo stancante, Gomez è contenuto con esperienza da Maggio mentre Ilicic svaria per tutto il fronte d’attacco. Sul versante azzurro il migliore è Ghoulam,ma il trio d’attacco azzurro pecca di imprecisione e leziosità tanto che sono i bergamaschi e creare i presupposti per il secondo gol (salvataggi di Reina su Ilicic prima e poi di Maggio su Masiello) lasciando ai padroni di casa solo un brivido con Callejon che manca la deviazione da un metro. Zero a uno all’intervallo e risultato giusto.
Partono male gli azzurri nella ripresa, l’Atalanta crea problemi cambiando spesso il gioco sulla sinistra dove Gomez è un pericolo costante. Solo una giocata può scuotere gli azzurri dal torpore e arriva nel momento peggiore dei padroni di casa: angolo di Ghoulam, solita respinta della difesa, la palla arriva a Zielinski che controlla orientando palla ed esplodendo un destro imparabile per Berisha. Si morde le mani Gasperini in panchina, ma il peggio per i nerazzurri deve ancora venire: fuori l’irriconoscibile Hamsik per Allan: il brasiliano mette cuore e mente sul prato, recupera decine di palloni e imbecca Insigne, testata al centro per Mertens che beffa Masiello e batte ancora l’estremo lombardo.
Ribaltone improvviso ed imprevisto…da grande squadra. Sarri cambia tutta la mediana inserendo prima Diawara per un impreciso Jorginho e poi Rog per Zielinski. L’Atalanta accusa il colpo ma non demorde: tiene in campo e prova, senza riuscirci, ad impensierire Reina. Il terzo gol è un contropiede fantastico aperto da Callejon, ricamato da Mertens e chiuso da Rog, devastante nell’impatto alla gara come Allan e Diawara. Centrocampo protagonista, come detto, e tre a uno finale che sancisce la vittoria meritata dei partenopei ma punisce ben oltre i propri demeriti gli ospiti, compagine collaudata e pericolosa che probabilmente pagherà, nel proseguo della stagione, il doppio impegno.
Missione compiuta per il Napoli: 4 vittorie, 10 gol fatti e solo due subiti (entrambi su palla “ferma”) e soprattutto 8 marcatori diversi, dato che non può essere trascurato e che aumenta i meriti dell’allenatore. Nota dolente è la questione Reina: il portiere spagnolo sembrerebbe al passo di addio, destinazine Parigi. Il popolo del tifo si divide sulle colpe: i papponisti ce l’hanno con il Presidente reo di aver trascinato la questione troppo a lungo, altri ritengono colpevole il buon Pepe che penserebbe piu’ ai soldi trascurando il patto dello spogliatoio…la verità, a parere di chi scrive sta nel mezzo. Ora prima sosta per le nazionali e ritorno in campo tra due settimane a Bologna…con un nuovo portiere?? Staremo a vedere .