Napoli bruttino e vincente: la sintesi della trasferta di Udine torna buona anche per raccontare della vittoria, 3-2, negli ottavi di Coppa Italia, ottenuta nel finale contro un Empoli imbottito di giovani e riserve.
Di Petagna il gol vittoria, dopo che gli azzurri si erano fatti rimontare due volte (gol di Di Lorenzo e Lozano) da una doppietta dello svizzero Bajrami, uno dei tanti ragazzi toscani da tenere d’occhio per il futuro.
Anche stavolta, oltre al passaggio del turno c’è poco da salvare: alle incertezze tipiche di questo periodo si è aggiunta la scarsa intesa tra chi gioca più spesso e quelli, come Lobotka e Rrahmani, poco abituati a partire titolari.
Ne è venuto fuori un Napoli ancor meno equilibrato del solito, lunghissimo in campo, capace di creare diverse palle gol (anche se sempre dell’Empoli si tratta…), ma troppo spesso in difficoltà sulle rapide ripartenze in campo aperto dei toscani.
Serve un cambio di passo, soprattutto in vista della Supercoppa in programma mercoledì prossimo, ma prima c’è da sfidare un’altra squadra toscana, la Fiorentina, nel “lunch match” di domani (ore 12:30) al “Maradona”.
I viola, dopo un avvio stentato, sembrano aver trovato una certa quadratura con il ritorno in panchina di mister Prandelli, ed hanno chiuso col botto il 2020, rifilando 3 gol a domicilio alla Juventus di Pirlo.
L’ultimo precedente all’allora “San Paolo” si giocò giusto un anno fa, e fu probabilmente il punto più basso dell’esperienza napoletana di Gattuso: il 18 Gennaio 2020 gli uomini di Iachini si imposero 2-0 (gol di Chiesa e Vlahovic) su di un Napoli scialbo, inerme, praticamente mai in partita.
Il tecnico calabrese, dopo quella sconfitta (la quarta in sei partite), con la zona retrocessione non così lontana, accantonò saggiamente le velleità di 4-3-3 in salsa sarriana, adottando un accorto catenaccio che gli consentì di battere, tra campionato e Coppa Italia, Lazio, Juventus ed Inter, avviando un filotto positivo interrotto solo dal…covid.
Nonostante il Napoli abbia smarrito la tenuta difensiva che aveva consentito agli azzurri di avere la retroguardia meno battuta della Serie A fino a Dicembre, appare improbabile che Gattuso ripercorra quella strada: avanti, dunque, con il 4-2-3-1 “ibrido” visto negli ultimi tempi, con Zielinski dietro Petagna ed il recuperato Demme a far coppia con uno tra Fabian e Bakayoko.
“Ringhio Star” sceglierà sicuramente la formazione anche pensando alla gestione delle energie in funzione della sfida contro la Juve di Mercoledì, ma è difficile pensare che contro i viola riposi uno tra Insigne e Lozano: il messicano, protagonista anche contro l’Empoli (gol e assist a Di Lorenzo) appare l’unico giocatore insostituibile in questo momento.
Fortunatamente, a dare più spazio di manovra a Gattuso, c’è il recupero di molti infortunati: Mertens (già in panchina con l’Empoli), Koulibaly e Demme (addirittura in campo mercoledì), ai quali si è aggiunto anche Manolas, che ieri si è regolarmente allenato; riposerà finalmente Di Lorenzo, ma solo perché squalificato.
Notizie contrastanti arrivano dal lungodegente Osimhen, ancora positivo al covid ma a quanto pare sulla via del recupero dal problema alla spalla: niente Supercoppa per lui, ma la speranza concreta di vederlo in campo prima di fine Gennaio.
La partita di domani avrà un protagonista speciale, che torna da avversario ma che sarà sempre un beniamino del tifo Napoletano: Josè Maria Callejon, approdato in riva all’Arno dopo 7 stagioni, 82 gol e tre trofei conquistati all’ombra del Vesuvio.
Ogni partita giocata a porte chiuse è un colpo al cuore di tutti gli appassionati, ma mai come in questo caso è triste ed ingiusto che i tifosi del Napoli non possano essere presenti per tributare a Josè la standing ovation che avrebbe meritato, non soltanto per le tante reti, gli assist, la sagacia tattica e la generosità in fase difensiva che hanno caratterizzato la sua esperienza in azzurro, ma soprattutto per la professionalità e l’attaccamento alla squadra ed alla città che l’attaccante spagnolo ha sempre dimostrato, a modo suo, con garbo e discrezione.
Purtroppo, o per fortuna, ci sarà però spazio per i sentimenti solo prima dell’incontro: il Napoli ha bisogno assoluto di tornare a vincere in casa, per non perdere contatto dalla zona Champions e per arrivare con la giusta carica alla grande sfida contro i rivali bianconeri.
A Gattuso ed ai suoi, dunque, il compito di non rendere indigesta ai tifosi questa Fiorentina all’ora di pranzo.