La notte di Kiew doveva tingersi d’azzurro,invece la pioggia ha lavato con facilità le speranze di una finale che molti già pregustavano (c’era chi già aveva in tasca il biglietto per la finale di Varsavia e con orgoglio lo mostrava agli amici).La notte di Kiew è stata il fallimento di un’intera stagione,un’intera società,ma sopratutto l’ennesima delusione per un città che ha sempre creduto e tifato Napoli.Poi è arrivata la notte al San Paolo contro il già retrocesso Cesena,una squadra già in vacanza contro gli undici emiliani che non avevano niente da perdere,ma avevano voglia di dimostrare il loro valore.Due giornate al termine e poche speranze di salvare la stagione con almeno la qualificazione ai preliminari di Champions League,centottanta minuti per dimostrare al pubblico,ai sostenitori,ai simpatizzanti,ai tifosi e ad un’intera categoria,che il Napoli era una squadra che meritava di più,che sopratutto era una Squadra!Ed invece già al fischio di inizio allo Juventus Stadium (In festa per l’accoppiata Scudetto/Campionato ndr.) i giocatori partenopei,o per meglio dire,i giocatori che militano nella formazione azzurra,si sono presentati rassegnati al loro destino,stanchi e svogliati,contro una Juventus che ha schierato giocatori che quest’anno hanno visto più la panchina che il terreno di gioco,addirittura si è rivisto Pepe,nel secondo tempo,che negli ultimi tre anni ha giocato “ben” 14 partite.Non c’è nulla da commentare,nulla da raccontare,anzi ce ne sarebbe tanto,ma dovremmo tornare indietro di otto mesi,quando il calciomercato ha portato in casa degli azzurri giocatori mediocri,spacciati per talenti.O forse tornare ancora più indietro a quando fu presentato Benitez,che prometteva coppe e vittorie.E’ una stagione da dimenticare,una squadra da dimenticare.Le uniche note positive,proprio per cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno,è la certezza Gabbiadini e la grinta dell’instancabile Mertens,autore dell’unico gol alla Juventus.La follia di Britos,infine,espulso per una testata inopportuna e carica di frustazione,forse,è il fotogramma perfetto per descrivere la partita.
La Partita
Insaziabile, feroce o cannibale, scegliete voi l’aggettivo più adatto per questa Juventus ma la sostanza non cambia: è la più forte e lo ha dimostrato anche con le seconde linee. Dopo l’Inter le “riserve” bianconere hanno fatto cadere anche il Napoli, battuto 3-1 e sprofondato lontanissimo dal terzo posto chiamato Champions League. Gli uomini di Benitez, ora aggrappati al derby di Roma con l’unica speranza di un successo giallorosso per giocarsi tutto nello scontro diretto con la Lazio dell’ultimo turno, avrebbero dovuto giocare con il cuore caldo e la testa fredda. Hanno fatto l’opposto, perdendo anche la faccia con Britos nei minuti di recupero quando sì la testa è stata usata, ma nel modo più sbagliato possibile sul naso di Morata.
Probabilmente, però, contro la squadra più forte d’Italia da quattro anni a questa parte, c’è poco da fare. In una giornata in cui l’attenzione difensiva e il pressing sono stati più allentati del solito, per motivi facilmente immaginabili, contro le velleità napoletana si è abbattuto il ciclone Buffon, decisivo in almeno tre occasioni e in grado di respingere il rigore calciato da Insigne. Non la ribattuta, impossibile, di David Lopez per il momentaneo pareggio. La colpa di Benitez però è a monte, in un primo tempo regalato alle statistiche e agli amanti del nulla con una squadra orfana di Hamsik incapace di costruire una trama di gioco degna di nota. Al contrario alla Juventus è bastata un’accelerata sull’asse Coman-Pereyra per trovare un vantaggio difeso senza patemi fino al rigore assegnato da Banti al 50′ per fallo di mano di Asamoah.
Lì il Napoli, con Higuain lasciato negli spogliatoi, ha cominciato a credere con colpevole ritardo di potercela fare, sbagliando. Gli schieramenti lunghissimi hanno avvantaggiato la velocità di Coman e Morata e un Buffon in versione mondiale ha saputo blindare la propria porta quasi sempre su David Lopez, uomo più pericoloso dei suoi dopo aver trovato il primo gol in Serie A. Al 77′ è arrivata anche la doccia gelata, con Sturaro bravissimo a liberarsi di Albiol con una giocata da trequartista consumato e infilare all’incrocio il suo sinistro. Nel finale, infine, la frittata di Britos che perde la calma su Morata rifilandogli una testata che in un colpo solo vale l’espulsione, il rigore realizzato da Pepe per un congedo festoso dai suoi tifosi e un sipario pesantissimo sulla rincorsa alla Champions. Peggio di così…
Il Tabellino
JUVENTUS-NAPOLI 3-1
Juventus (4-3-1-2): Buffon 7,5; Padoin 6, Barzagli 6 (1′ st Bonucci 6), Ogbonna 6, Asamoah 5,5; Pogba 6, Marchisio 6 (26′ st Pirlo 6), Sturaro 7; Pereyra 7 (33′ st Pepe 6); Morata 6,5, Coman 7. A disp.: Storari, Rubinho, Evra, Chiellini, De Ceglie, Vidal, Llorente, Matri, Tevez. All.: Allegri 7
Napoli (4-2-3-1): Andujar 5,5; Maggio 5,5, Albiol 5, Britos 3, Ghoulam 5; David Lopez 6,5, Gargano 5,5 (33′ st Jorginho 5,5); Insigne 5 (22′ st Hamsik 5,5), Callejon 5, Mertens 5,5; Higuain 4 (1′ st Gabbiadini 5,5). A disp.: Rafael, Colombo, Henrique, Strinic, Inler. All.: Benitez 4
Arbitro: Banti
Marcatori: 13′ Pereyra (J), 5′ st Lopez (N), 32′ st Sturaro (J), 48′ st rig. Pepe (J)
Ammoniti: Asamoah (J); Ghoulam (N)
Espulsi: 46′ st Britos (N) per condotta violenta