Brutto, bruttissimo il Napoli visto nel primo tempo della gara di ieri pomeriggio contro il Genoa, in crisi di risultato e di gioco.
Il ritorno al 433 non ha fornito gli effetti sperati e gli uomini di Conte si sono accartocciati in una prima frazione fatta di una infinita serie di passaggini orizzontali tra i difensori e nessuna occasione creata, subendo altresì la pressione altissima e forsennata dei liguri.
Conte lascia in panchina De Bruyne e lancia Neres dal primo minuto ma il brasiliano, mai innescato dai compagni, non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. A rendere il tutto ancora più preoccupante, ci si mettono il vantaggio del Genoa (bellissimo, firmato con un colpo di tacco dal giovanissimo Ekhator) e l’infortunio muscolare, l’ennesimo e non sarà l’unico, di Lobotka che, allo spirare del primo tempo, lascia il posto al suo alter ego Gilmor.
Insomma, al duplice fischio dell’arbitro, le sensazioni sono negative.
Il secondo tempo si apre con una serie di tre corner consecutivi per il “Zena” e con l’infortunio anche per Politano, non il massimo insomma.
Costretto un po’ dagli infortuni e un po’ dall’andamento della gara, Conte anticipa i cambi mettendo fuori l’infortunato Politano e lo svagatissimo Olivera, dentro De Bruyne e Spinazzola.
I due neo entrati sono una scossa di adrenalina e il Napoli, fino ad allora lento e macchinoso, comincia ad attaccare con maggiore pericolosità: Anguissa, lento ed impreciso nel primo tempo, torna ad essere giocatore ovunque, KDB regala calcio di alto livello e Spinazzola taglia la fascia sinistra con forza e qualità.
Il Genoa arretra, barcolla e, di li a poco, capitola: ci pensa il centrocampista camerunense a pareggiare i conti, di testa, dopo un miracoloso salvataggio di Vazquez su Hojlund.
L’attaccante scandinavo semina il panico nella retroguardia rossoblu: i genoani non riescono a tenere botta e vengono salvati prima dal fuorigioco di De Bruyne (gol annullato ad Hojlund) e poi dal palo su capocciata a botta sicura di Di Lorenzo.
Il vantaggio è nell’aria e arriva puntuale a un quarto d’ora dal termine: De Bruyne cross, torre di Di Lorenzo, Leali salva su Anguissa ma deve arrendersi al tap in rabbioso dell’avanti danese.
A questo punto la gara è in discesa per il Napoli: il Genoa ha speso troppo e non ha la forza di reagire, i partenopei mancano il tris per l’egoismo di Lucca che non serve Mc Tominay libero in area di rigore.
Finisce 2-1: una vittoria molto sofferta che lascia il Napoli in testa, a pari merito con la Roma, corsara a Firenze.
Adesso ci sarà la seconda sosta per le nazionali, un modo per respirare dopo le fatiche degli ultimi tempi e per valutare le condizioni di infortunati e acciaccati.

