La settimana scorsa avevamo richiesto, a gran voce, una svolta nel reparto offensivo del Napoli: la soluzione sembrava chiara, o meglio tutti avevano la sensazione che sulla panchina azzurra sedesse qualcuno in grado di spaccare le partite.
Complice l’infortunio di Kvara, Conte è stato quasi “costretto” a dar spazio al brasiliano Neres che non ha deluso le attese.
La partita, nel primo tempo, è più o meno la solita: il Napoli controlla il gioco ma produce poco e il solo Neres sembra in grado di dare continuità e brio all’attacco azzurro.
Troppo fermo Lukaku, fuori giri McTominay, confusionario, ma sempre molto applicato, Politano che sembra avere sempre problema nell’ultimo passaggio o nella rifinitura, complice uno sfiancante lavoro lungo la fascia.
Sta di fatto che i friulani passano in vantaggio in occasione di una delle rare sortite nella difesa azzurra: il tocco di mano di Lobotka porta al rigore (ineccepibile): Meret para il tiro di Thauvin ma respinge sui piedi dello stesso giocatore bianconero, che insacca.
Non si scompone più di tanto la squadra di Conte che si rende pericolosa con Neres e Anguissa (i migliori), ma senza riuscire a trovare il varco giusto.
Nell’intervallo è tutto un levare di scudi contro Lukaku e anche contro uno spento Mc Tominay, rei di essere poco lucidi e dinamici.
Sta di fatto che, dopo pochi minuti della ripresa, i due confezionano il pari: lo scozzese lancia Big Rom con un tracciante, il belga resiste al tentativo di recupero dei difensori di casa e fa 1-1.
Domina il campo la squadra di Conte, ma serve il colpo del campione per stappare il pari. Neres supera tre avversari in dribbling e calcia due volte, la deviazione di Giannetti è decisiva per il vantaggio azzurro.
L’Udinese è groggy e i cambi donano freschezza al Napoli che triplica con Anguissa: è Simeone a favorire l’inserimento del camerunense che ara la metà campo udinese resistendo a cariche e trattenute, depositando il rete la palla del definitivo tre a uno.
La vittoria riporta serenità nell’ambiente e lascia il Napoli al secondo posto alle spalle dell’Atalanta, vincente a Cagliari grazie, soprattutto, alle parate di Carnesecchi e alla cecità (ancora una volta!) di arbitro e Var.
Lo ripetiamo senza vittimismo: in un campionato così equilibrato. è necessario che gli errori arbitrali (assurdi al tempo del Var) siano pressocchè azzerati, i retropensieri ci sono eccome e la Dea, meritatamente prima, ha già beneficiato di troppo favori, nel silenzio dei giornalisti del nord, che restano in attesa di scatenare i loro deliri al primo episodio dubbio a favore di partenopei.