Tanto sofferta quanto importante, la vittoria di Braga per il Napoli di Garcia: nell’esordio stagionale gli azzurri vincono solo grazie a un autogol nel finale, dopo aver rischiato di buttare alle ortiche un match dominato per almeno un tempo.
Eppure i Campioni d’Italia erano partiti fortissimo, sfiorando il vantaggio quattro volte nei primi 25′: l’occasionissima fallita da Osimhen su regalo dei portoghesi, i pali colti da Di Lorenzo e dal nigeriano di testa, e la traversa timbrata da “Air Victor” con un gran destro da fuori area, hanno subito certificato una superiorità netta, pur se non premiata dal risultato.
Ci ha pensato però Capitan Di Lorenzo a rompere l’incantesimo sul finale di tempo, trovando l’incrocio dei pali con un sinistro sporco dopo una corta respinta del portiere lusitano su cross di Kvaratskhelia.
Era lecito, a quel punto, attendersi un Napoli in pieno controllo nella ripresa, e invece i partenopei, pur sfiorando il raddoppio in un paio di occasioni, hanno progressivamente perso campo, apparentemente più per scelta e per un calo fisico che per effetto della reazione dello Sporting Braga, assai volenteroso ma raramente pericoloso.
A furia di arretrare, e complici gli svarioni difensivi della incerta coppia Ostigaard-Juan Jesus, a pochi minuti dalla fine il Napoli si è fatto infilare dal colpo di testa di Bruma, sfuggito per l’ennesima volta al centrale ex Inter.
Quando il pareggio sembrava cosa fatta, e con esso l’inevitabile scia di polemiche, la dea bendata ha sorriso agli azzurri: prima Niakite ha siglato la più classica delle autoreti, deviando nella propria porta il cross basso e teso di Zielinski, e poi, in pieno recupero, Pizzi ha colto in pieno il palo alla destra di Meret dopo aver sfruttato un altro svarione di Ostigaard.
Soffrendo in modo impensabile fino all’ora di gioco, il Napoli ha comunque portato a casa una vittoria dal valore doppio, visto che consente ai partenopei di partire con il piede giusto in Champions, e che soprattutto rasserena gli animi in vista della delicatissima sfida di oggi pomeriggio (ore 18) al Dall’Ara contro il Bologna di Mister Thiago Motta.
Garcia sarà costretto a rinunciare per noie muscolari sia a Rrahmani, costretto a lasciare il campo dopo pochi minuti in Portogallo, che a Juan Jesus, fermatosi nella rifinitura.
Ci sarà dunque l’esordio in campionato di Natan, visto negli ultimi minuti a Braga, in coppia con Ostigaard, con Mario Rui probabilmente titolare a sinistra.
A centrocampo torna disponibile Cajuste dopo l’affaticamento muscolare che lo ha tenuto fuori in Champions, ma la sensazione è che l’unica novità potrebbe essere rappresentata da Elmas.
In attacco potrebbe trovare finalmente spazio Lindstrom, magari al posto di Politano, con Raspadori e Simeone che mordono il freno nella speranza di trovare spazio dall’inizio.
I felsinei hanno battuto ben 31 volte il Napoli in casa nei 64 precedenti giocati in Serie A, a fronte di 18 vittorie azzurre e di 15 pareggi.
L’ultima sfida, giocata pochi mesi fa, è finita proprio in parità: lo scorso 28 Maggio i gol di Ferguson e De Silvestri vanificarono la doppietta di Osimhen e impedirono di fatto agli azzurri di Spalletti di battere il record di punti nella storia del club.
Anche il più recente successo rossoblu risale a una gara di fine stagione: il 25 Maggio 2019 la squadra di Ancelotti rimontò un doppio svantaggio con Ghoulam e Mertens prima di arrendersi alla rete di Santander.
Risale al 17 Gennaio 2022 l’ultima vittoria del Napoli: fu il “Chucky” Lozano, con la sua personale doppietta, a firmare il 2-0 con cui i ragazzi di Spalletti si imposero sul Bologna del compianto Sinisa Mihajlovic.
Nonostante a Braga si sia visto un gruppo coeso e desideroso di trovare insieme al proprio tecnico la strada giusta, le difficoltà emerse anche in Champions non hanno diradato le nubi attorno a Garcia, ed è per questo che la sfida di oggi, contro un avversario già in grado di mettere in difficoltà la Juventus allo Stadium, assume contorni assai delicati.
Serve sicuramente una vittoria, per restare in scia dell’Inter e non perdere altro terreno dalla vetta, ma è auspicabile anche una prestazione convincente, per guardare ai prossimi, ravvicinati impegni con maggiore serenità e fiducia.