Nella splendida cornice del Maradona, pieno e festante, Napoli e Juventus hanno dato vita ad una bella gara, dai due volti, che ha visto giustamente prevalere gli uomini di Conte, sempre più ad immagine e somiglianza del Mister salentino.
I bianconeri presentavano in attacco il nuovo acquisto Kolo Muani, al cospetto dei padroni di casa privi ancora di Buongiorno ma anche di Olivera, Juan Jesus e il rivitalizzato Spinazzola al loro posto.
La partita è stata vibrante sin dall’inizio e l’approccio dei bianconeri, coraggiosi in avanti e con tanti giocatori ad attaccare l’area avversaria, aveva messo in grossa difficoltà il Napoli che non riusciva a rendersi pericoloso dalle parti di De Gregorio, mentre il suo opposto, Meret, era miracolosamente salvifico su Yildiz dopo pochissimi minuti.
La gabbia costruita attorno a Lobotka e la capacità dei bianconeri di eludere il pressing altissimo del Napoli sono stati le chiavi del primo tempo: Anguissa e McTominay non riuscivano ad arginare il costante giro palla della Vecchia Signora che trovava varchi interessanti, seppur senza creare occasioni particolarmente pericolose.
Meglio la Juve nel primo tempo ed episodio che cambia il risultato sul finire del tempo: errore di Lobotka (una notizia!!) che non spazza l’area e serve Yildiz, la sfortunata deviazione di Anguissa fa il resto, Kolo Muani è bravo e rapido a freddare Meret.
Al ritorno dagli spogliatoi, però, la gara cambia completamente: salgono di tono Mc Tominay e Anguissa che affiancano, a turno, Lukaku in attacco, Di Lorenzo accompagna l’azione con maggiore insistenza e il Napoli chiude di fatto i bianconeri negli ultimi trenta metri.
L’azione dei partenopei è, adesso, tambureggiante e la Juventus non riesce mai a rifiatare; il miracolo di Di Gregorio su colpo di testa di Lukaku è il preludio al pari azzurro: il gigante belga protegge palla e la smista per l’inesauribile Politano, cross perfetto e Anguissa di testa fa 1-1.
La gara, che già era cambiata, adesso diventa un assedio dei partenopei che raddoppiano poco dopo: McTominay scherza Locatelli in area che commette un fallo netto sullo scozzese, Lukaku è glaciale dagli undici metri e completa la rimonta.
Mancano ancora oltre venti minuti ma i ragazzi di Conte indossano l’abito da battaglia e mangiano centimetro per centimetro campo alla Juve che non riesce a produrre nulla fino alla fine.
Quello che resta di questa gara, a parte tre punti pesantissimi, sono le immagini dei calciatori azzurri che combattono per una missione.
Lodevole e commovente Politano, ma ci preme soffermarci su chi è subentrato nel finale, in particolar modo sul Cholito Simeone che contende di testa a terra un pallone, già virale su tutti i social.
La seconda vittoria in rimonta (settima di fila) dà la dimensione reale di questa squadra, plasmata nella testa, nel cuore e nei muscoli dal proprio allenatore, mentre una intera città festeggia e sogna.