L’École nationale vétérinaire de Toulouse e l’Università Toulouse Capitole hanno generato il primo corso di laurea in Diritto Animale.
Il corso di laurea si sviluppo on 120 ore di formazione teorico/pratica svolte da una equipe interdisciplinare
Queste le parole di uno dei professionisti di diritto all”Università di Tolosa, Romy Sutra,: “l’animale è presente in vari ambiti della società, dall’ambito giudiziario a quello sanitario, fino a quello ambientale”.
A quanto pare con il’aumentare spropositato dei casi nei tribunali che erano incentrati sul mancato rispetto del benessere psico-fisico dei nostri fratelli animali, è divenuto essenziale essere quanto più specifici e settoriali.
Ricordiamo che, nel 2015, il Codice Civile ha finalmente riconosciuto, infatti, agli animali la capacità di esseri “senzienti”.
In questo percorso di studio, come facilmente immaginabile, le figure chiave, oltre ai legali, saranno i medici veterinari, che sono, appunto, coloro che possono evidenziare eventuali palesi o nascosti casi di assenza di benessere per l’animale.
Purtroppo in Italia (come, a questo punto, in tutto il mondo, fatta, appunto, eccezione per la Francia) non esiste ancora una laurea dedicata esclusivamente al Diritto Animale, ma sono stati inseriti già programmi specifici in percorsi già in siete. Ad esempio l’università di Milano ha un corso intitolato “Legislazione per la tutela del benessere animale”; Torino nom è da meni con “Diritto privato degli animali”. Ma se volete informarvi o restare aggiornati, sappiate che su Animal Law Italia c’è un vero e proprio elenco per chi è interessato a questo campo.
Le prime forme di protezione degli animali risalgono a leggi antiche, ma è solo nel XX secolo che si è cominciato a parlare di diritti animali in modo sistematico. Il movimento moderno per i diritti degli animali è emerso negli anni ’70, con opere di autori come Peter Singer e Tom Regan, che hanno sottolineato l’importanza di considerare gli interessi degli animali al pari di quelli umani.
Il diritto animale si basa su alcuni principi chiave:
1. Sofferenza: Riconoscere che gli animali possono provare dolore e sofferenza, e quindi meritano protezione contro maltrattamenti.
2. Vita e Dignità: Gli animali non sono semplici risorse per l’uomo, ma esseri viventi con un valore intrinseco.
3. Habitat e Conservazione: Oltre alla protezione individuale, è essenziale preservare gli habitat naturali e le specie in via di estinzione.
Diversi paesi hanno adottato leggi specifiche per la protezione degli animali. Ad esempio, l’Unione Europea ha implementato normative rigorose sul benessere animale, regolamentando pratiche come la sperimentazione animale e l’allevamento. Tuttavia, la situazione varia ampiamente da una nazione all’altra, con alcuni paesi che hanno leggi più avanzate rispetto ad altri.
Inoltre, organizzazioni non governative e movimenti attivisti svolgono un ruolo cruciale nell’advocacy per i diritti degli animali, sensibilizzando l’opinione pubblica e promuovendo campagne contro lo sfruttamento animale.
Nonostante i progressi, ci sono ancora molte sfide da affrontare. L’industria alimentare, la sperimentazione scientifica e il commercio di animali esotici continuano a presentare problematiche significative. La mancanza di applicazione delle leggi esistenti e la resistenza culturale in alcune regioni rappresentano ulteriori ostacoli.