La telenovela sulla precarietà per il prossimo Natale sembra non avere fine.
Il tira e molla tra restrizioni e libertà la fa da padrona.
L’Italia si tinge tutta di giallo ma solo temporaneamente e per tre giorni dal 20 al 23 e non ugualmente per tutte le Regioni.
De Luca, mantenendo fede a quella che ha ormai battezzato come linea dura anticovid, ha deciso d’emble’ con ordinanza di non concedere alla Campania la tregua cromatica ocra e di rassegnare i campani a definitive festività e pre-festività natalizie in isolamento, costretti ad un lockdown totale da arancione a rosso, come previsto dall’ultimo decreto legge del Governo.
La decisione improvvisa ha infiammato gli animi perché la categoria di ristoratori, bar, pizzerie e altri esercenti commerciali, i più colpiti e penalizzati da tale provvedimento, non ha accettato di buon grado la chiusura poiché puntavano prevalentemente su questi giorni per servire finalmente ai tavoli i propri clienti e provare a rifocillare gli scarsi incassi delle feste.
Chiesto l’incontro, dopo aver paralizzato il traffico della città di Napoli in ben 15 punti nevralgici, con il Governatore regionale, in serata si é avuta fumata nera con nessun accordo nuovo ma soprattutto nessun ripensamento per un eventuale ripristino della zona gialla.
Di fatto, le strade cittadine si sono, comunque, affollate di amatori dello shopping muniti di mascherine e tanta pazienza per qualche coda improvvisata in alcuni negozi, in corsa per le ultime strenne natalizie con tanto di fiocchetti e pacchetti per adornare gli illuminati abeti casalinghi.
Il lungomare era zeppo di desiderosi evasori di casa, entusiasti di lasciare il divano domenicale, impegnati in passeggiate all’aria aperta col favore climatico di una mattinata riscaldata con sole primaverile che ha incoraggiato alcuni più temerari alla sfida del tuffo nelle gelide acque partenopee dicembrine!
Ciò nonostante e malgrado i numerosi fedeli dell’acquisto in diretta live, la Campania resta blindata nella zona arancione con tutte le limitazioni e restrizioni ivi comprese e le inevitabili discussioni e polemiche tra i vari interlocutori della politica cittadina e regionale, tranne per le isole che si sono in qualche modo defilate.
Molti i Sindaci in aperta contestazione con la scelta di De Luca che ha limitato l’economia della ristorazione ma non ha disincentivato l’affluenza per le vie dello shopping.
Tant’è che Capri, discostandosi difatti dall’ordinanza regionale in modo autonomo/arbitrario, ha deciso di rendere l’isola zona gialla garantendo vivibilità e un minimo di libertà ai cittadini capresi, non potendo contare sugli immancabili turisti e la routinaria ricchezza dell’incantevole piazzetta.
Insomma, a conti fatti siamo sprofondati nella confusione totale, tra paradossi, ambiguità, controsensi e mancanza di dialogo tra istituzioni e parti sociali.
Quale Natale ci aspetterà?
Bella domanda!
Sicuramente insolito e surreale per molte famiglie. Senza assembramenti sì, ma soprattutto senza tombolate, incontri familiari, mercatini di Natale, passeggiate sotto alti alberi suonanti e illuminati, presepi viventi, frenesia da traffico e giochi e spettacoli di luci.
Per chi avrà senso di responsabilità e coscienza civica, la scelta saggia cadrà su una piccola reunion familiare all’insegna di un po’ di serenità e cauto festeggiamento, non potendo dimenticare, per chi può festeggiare in famiglia, la tragedia della pandemia che da inizio anno conta troppe perdite e innumerevoli ammalati.
Indubbiamente non si potrà entrare nelle case degli italiani o nelle stanze degli alberghi per cui evitare ping pong impazziti di droplets è nei comportamenti che tutti metteremo in atto, adulti in primis ovviamente, cercando un duro compromesso tra la forzata solitudine dei più anziani e fragili e la voglia di sedersi in compagnia di chi si ama ad una tavola imbandita.
Ancora una volta, quello che il Governo definisce cauto ottimismo e prudenza massima si trasforma in sostanza, agli occhi dei più, in mancanza di coraggio per una chiusura di tutto e per tutto senza se e senza ma, senza falsi contenti né favoritismi, dura e necessaria, velatamente celata dal colore del rosso natalizio che non si riferisce, quest’anno, alla tinta monocromatica da Merry Christmas di decori, stoviglie e palline luminescenti ma al lockdown mascherato che interesserà i giorni rossi sul calendario e che provocherà il desiderio intenso di travestirsi da Babbi Natale e darsi davvero alla fuga dai propri balconi e terrazzi!
I numeri oggi sembrano finalmente parlare di una flessione della curva con un alleggerimento del carico degli ospedali…ma i numeri dei morti, pur essendo in calo, purtroppo, non rasserenano.
Allora la domanda é cosa ci aspetterà dopo i viaggi da Nord a Sud?
Si parla di circa 200mila persone in fuga presso le città di provenienza per trascorrere un Natale in famiglia senza considerare tutti quelli provenienti dagli altri stati.
É notizia di ieri l’improvvisa chiusura dei voli dall’Inghilterra dopo che si é scoperto un nuovo ceppo del virus modificato e particolarmente insidioso perché potenziato.
Certo una parte dei nostri concittadini sono già rientrati e ora costretti alla quarantena ma il dado é tratto!
Si deve sperare che il virus non abbia preso alcun volo da Londra per l’Italia con l’amarezza e l’insurrezione per la chiusura delle frontiere da parte di numerosi italiani a cui il Ministro Di Maio ha di fatto, cosi provvedendo, negato il Natale in patria.
É come se intontiti dalla piega che le nostre vite hanno preso in questo indefinibile 2020, mancasse ragionevolezza e consapevolezza a tutti i livelli dalla politica alla cittadinanza, regnando anarchia e insofferenza, nonché, nei più ostinati, negazione della realtà.
Al momento conviviamo con una sola terribile certezza.
Il virus esiste ancora e ancora e purtroppo per noi tutti non va in vacanza…non parte per una missione definitiva nello spazio…non molla la presa…non ci lascia in pace…non ama la solitudine anzi si diverte alla nostre spalle – ancor più durante le feste quando siamo cedevoli e più distratti con meno attenzione per regole e prevenzione – mutando e potenziandosi, col rischio terribile di sbeffeggiare il vaccino o, meglio, i vaccini in arrivo (che non lo contemplano nelle diverse varianti), nostra grande ancora di salvezza e speranza per un futuro di normalità nonche di bloccarci ancora una volta con un alt intransigente al valico tanto agognato del vero “liberi tutti!”.